Sovramonte, uomo colpito da infarto salvato dai compaesani
SOVRAMONTE. Una rete di soccorsi efficiente, ma soprattutto la sensibilità e la motivazione della gente di montagna ad acquisire le manovre di primo soccorso, hanno salvato la vita a un uomo di Sorriva, colpito da arresto cardiaco. L’uomo è caduto a terra, ieri mattina. E tempestivo è stato l’intervento di una donna che ha assistito alla scena, ha verificato la situazione di arresto cardiorespiratorio, e che, senza perdere un minuto di tempo, ha iniziato il massaggio cardiaco. Un compaesano ha subito allertato il 118 ed è andato a prendere il defibrillatore, uno dei tre a disposizione sull’altopiano, dalla postazione più vicina, quella della Rsa di Sorriva.
Fortuna ha voluto, per accorciare i tempi del soccorso sanitario, che ci fosse un’ambulanza a Fonzaso per un caso meno grave. Il mezzo è stato tempestivamente dirottato nel sovramontino. A Sorriva, mentre la prima soccorritrice continuava senza sosta il massaggio, gli infermieri hanno defibrillato il paziente. Nel frattempo, dal Pronto soccorso di Feltre, è partita l’auto con il medico a bordo che, giunto sul luogo, ha somministrato all’uomo infartuato una dose di adrenalina.
Il paziente è stato trasportato a Belluno, in emodinamica, dove si è potuta disostruire l’arteria coinvolta. L’uomo è sedato ma muove gli arti, cosa che fa sperare non ci siano stati esiti. «Il fatto di essere lontani dai servizi e dai soccorsi unito alla sensibilità della nostra popolazione per il mutuo soccorso in una realtà di montagna», dice il sindaco Federico Dalla Torre, «favorisce queste azioni e la volontà, da parte della gente, di continuare a formarsi sul primo soccorso e anche su quello più avanzato. Nel nostro comune abbiamo tre defibrillatori in luoghi pubblici e accessibili a tutti, quello della Rsa appunto, quello posizionato nei pressi dei campi sportivi, e quello a Faller davanti all’osteria pom prussian. Si vuole dare copertura, con l’acquisto degli strumenti a cura delle associazioni di volontariato, anche alla zona di Aune e Salzen. Devo dire che, a seguito del primo acquisto del defibrillatore su input della pro loco, tanti cittadini si sono proposti per i corsi avanzati e per quelli basici. Partendo dal presupposto che siamo una realtà di montagna, non abbiamo l’ospedale a due passi da casa e l’ambulanza, per quanto tempestiva, ci mette mediamente diciannove minuti per raggiungere le località dell’altopiano. Da noi è fondamentale sapere cosa fare nel caso in cui una persona fosse colta da arresto cardiaco, per agire subito. E questo evento ci fa capire quanto una manovra di rianimazione sia importante non solo per salvare una vita umana, ma anche per preservare l’infortunato da esiti che possono invalidarlo in maniera permanente».(l.m.)
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