Sovrappasso di Marisiga a rischio l’avvio dei lavori
BELLUNO. Rischia di slittare ancora la costruzione del sovrappasso della ferrovia a Marisiga. Opera necessaria per permettere ai vigili del fuoco di trasferirsi nella nuova caserma, in costruzione nel complesso della ex Toigo. I lavori per la realizzazione del sovrappasso dovrebbero iniziare dalla metà di aprile, ma il legale rappresentante della società che si era aggiudicata l'appalto, la Operae di Venezia, è coinvolto in una complessa indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Roma.
Si tratta dell'operazione “Variante inattesa”, che ha portato all'arresto e alla detenzione in carcere per qualche tempo di Pietro Tindaro Mollica, imprenditore siciliano attivo nel settore delle opere pubbliche su scala nazionale. Veneto strade, ente cui è affidata l'esecuzione del sovrappasso, è in attesa di capire dall'autorità giudiziaria come deve muoversi. Con la Operae era già stato firmato il contratto per l'avvio dei lavori, si attende di capire se sarà ancora l'impresa veneziana ad occuparsi del sovrappasso oppure se bisognerà rescindere il contratto e scalare alla ditta che era arrivata seconda nella graduatoria determinata dopo l'apertura delle buste con le offerte. Si tratterebbe della trevigiana Brussi costruzioni. Al terzo posto si trova invece la bellunese Deon. Il sindaco Jacopo Massaro invita chi di dovere a districare quanto prima l'intricata matassa. «Il sovrappasso a Marisiga è un'opera strategica per la viabilità dell'intera città», sbotta, in parte sorpreso, Massaro, che non era a conoscenza del problema sorto di recente (l'operazione “Variante inattesa” risale all'inizio di marzo).
«Ma non solo. Si tratta di un'opera fondamentale per permettere ai vigili del fuoco di traslocare nel nuovo comando provinciale. I lavori per la nuova caserma mi risulta siano in fase avanzata ormai, ma il loro trasferimento è subordinato alla costruzione del sovrappasso». I mezzi di soccorso, infatti, in caso di emergenza non potrebbero attendere di fronte al passaggio a livello che si trova poco distante, perdendo minuti preziosi. C'è anche un terzo aspetto che rende strategica l'opera: se il Comune ha chiesto di modificare il progetto (inizialmente era previsto un sottopasso della ferrovia) è stato anche per consentire la costruzione, accanto alla nuova strada, di una pista ciclopedonale, che andrà a collegarsi con quella di Salce (che a breve sarà prolungata fino a San Fermo) e ad avvicinarsi a quella presente in via Feltre. Mancava giusto quel pezzo, per unire i percorsi già approntati. «Mi auguro che chi deve indicare a Veneto strade come intervenire lo faccia quanto prima, perché il sovrappasso della ferrovia non può attendere», conclude Massaro.
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