Sp40, il ponte sul Senaiga raddoppia

Posata ieri mattina la struttura da quasi venti tonnellate a cura dell’impresa Deon, a fine luglio avranno inizio i collaudi

LAMON. Un gioco ardito di equilibri e contrappesi, l’ausilio di due grandi autogru ma alla fine le quasi venti tonnellate di acciaio che poggiano sulle spalle di calcestruzzo sono state posate. Una mattinata di lavoro intensa quella a circa duecento metri dal confine trentino per ingegneri e personale di Veneto Strade e soprattutto per le maestranze dell’impresa Deon. Il ponte sul torrente Senaiga raddoppia mettendo un tassello importante sui lavori del terzo stralcio per l’allargamento e l’adeguamento della Sp40 che collega il comune di Lamon con quello di Castello Tesino, in Trentino.

Le operazioni sono cominciate di buon mattino con l’allestimento del cantiere, l’arrivo delle autogru le verifiche sul manufatto di carpenteria metallica realizzato dalla Idealfer che diventerà il corpo portante del ponte che alla fine avrà una lunghezza di quindici metri e una larghezza di 4,40 metri. Il costo dei lavori sono di 213 mila euro e spiccioli.

Il posizionamento del ponte mette un punto fermo all’opera più significati di questo ultimo stralcio dei lavori. Tra venti giorni sarà posata la soletta in calcestruzzo che serve a fare da impalcato e se non ci saranno problemi a fine luglio avranno inizio i collaudi. L’impresa Deon ha lavorato circa un mese tra scavi e colate di calcestruzzo per realizzare le spalle sulle quali ieri la struttura è stata appoggiata. Una volta a regime, i due ponti funzioneranno a senso unico: quello vecchio in direzione di Castello Tesino, mentre sul nuovo transiterà chi viaggia in direzione Lamon.

Se i lavori sul ponte procedono secondo la tabella di marcia, resta il dubbio che non tutti i cantieri della Sp 40 verranno completati entro settembre, quando secondo gli auspici, dovrebbero mancare solo le asfaltature. Lungo la strada si notano i punti dove la carreggiata è stata allargata. Nella zona di Chioè si è proceduto al taglio della roccia e alla posa di reti e guard-rail. Anche nel tratto più vicino al bivio per Arina sono stati eseguiti degli interventi. In altri punti i lavori sembrano procedere più lentamente.

Forse sono le conseguenze dei problemi legati al fallimento di una delle imprese che avrebbero dovuto operare sulla strada costringendo Veneto Strade alla revoca dell’incarico e alla riassegnazione mediante una nuova procedura. Dopo tre anni l’auspicio di chi utilizza la strada è che si sia davvero imboccata la dirittura d’arrivo.

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