Spa alla Carpenada il consiglio comunale mette prescrizioni

Il Comune chiede un percorso pedonale a servizio della frazione all’interno della proprietà privata
L'incrocio che dall'hotel carpenada porta a mier soi dove verrà posizionata una nuova rotatoria
L'incrocio che dall'hotel carpenada porta a mier soi dove verrà posizionata una nuova rotatoria

BELLUNO. Carpenada: sì al centro benessere, ma con prescrizione. Ovvero, una servitù di passaggio lungo il viale di accesso alla villa, per creare il percorso pedonale a servizio della frazione ritenuto imprescindibile da molti consiglieri per approvare il progetto presentato dal privato. Il quale annuncia, categorico: «A queste condizioni non si farà nulla, perché l'assessore (Frison, ndr) sapeva benissimo che la nostra condizione era di non creare alcuna servitù sulla nostra proprietà».

La società Dalla Riva gestioni alberghiere srl aveva presentato domanda allo sportello unico attività produttive per ampliare il fabbricato esistente, sul retro, per costruire un centro benessere, con palestra, piscina, area relax, e per aumentare il numero delle camere a disposizione (sarebbero state costruite anche due suites). L'ampliamento sarebbe stato di 4287,44 metri cubi, da sviluppare in due piani fuori terra e uno interrato, e sarebbe rimasto sotto la soglia dell'80 per cento del volume esistente.

Ma i nuovi fabbricati sarebbero sorti in zona agricola, quindi il consiglio ha dovuto esprimersi sul concedere o meno la deroga al Piano regolatore. Nelle commissioni urbanistiche i consiglieri avevano chiesto importanti opere di mitigazione, che hanno ribadito ieri in consiglio. In particolare, molti hanno ritenuto imprescindibile, per votare favorevolmente la delibera, che si creasse un passaggio pedonale a servizio della collettività. L'aveva già chiesto, la commissione urbanistica, ma quella proposta si sarebbe sviluppata sui terreni di Dalla Riva. Che aveva detto di no.

L'imprenditore si era però detto disponibile a sistemare la viabilità in ingresso alla proprietà, facendo una rotatoria e una nuova pensilina per l'autobus. Ma i consiglieri volevano il passaggio pedonale.

Orso Grigio ha proposto di crearlo lungo la strada comunale, sotto il viale di accesso alla villa, e per quanto tecnicamente (ha spiegato l'assessore Frison) sarebbe stato difficile, molti consiglieri hanno trovato valida la sua proposta. Altri elementi di criticità sono stati evidenziati. Ad esempio il consumo del territorio (Marchese,Visalli, De Moliner).

Gran parte dell'opposizione ha chiesto «opere di mitigazione vere», non di facciata. La stessa richiesta l'ha fatta anche Ermano De Col (Insieme per Belluno), precisando però che si sarebbe allineato al volere della maggioranza. Il suo capogruppo Emiliano Casagrande, invece, si è appellato al buon senso e alla razionalità: «Queste opere non sono obbligatorie, siamo noi ad averle chieste e il privato si è dimostrato disponibile a farne una (la rotatoria, ndr)».

Per Casagrande, ma anche per Zoleo, Ciociano Bottaretto (In Movimento) e il sindaco, che si è appellato all'equilibrio tra esigenze del privato e interesse collettivo, il progetto sarebbe andato nella direzione del miglioramento dell'offerta turistica della città, e la delibera avrebbe dovuto essere approvata così com'era. Ma tra i banchi di Insieme per Belluno c'era un po' di agitazione. Alla fine l'assessore Frison ha messo il consiglio di fronte all'aut aut: «O approviamo questa delibera così com'è, o mettiamo come prescrizione che il privato conceda il passaggio pedonale lungo il viale di accesso alla villa». Detto, fatto. Delibera emendata e passata con l'astensione di Costa, Visalli e De Moliner (Pd), Patrizia Burigo, Ida Bortoluzzi e Sergio Marchese (5 stelle). Il progetto dunque è stato approvato, ma è inutile: il privato, a queste condizioni, non ci sta. La spa non si farà.

Alessia Forzin

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