Spaccata al bar: i ladri due quindicenni

Dosoledo. Allertati dai vicini i carabinieri hanno acciuffato i minori con piede di porco e martello: il bottino 300 euro

COMELICO SUPERIORE. Furto con spaccata in piazza. Il colpo al bar sul Canton di Dosoledo è stato architettato e portato da termine da due quindicenni di Casamazzagno (un locale e un turista lombardo), che sono stati denunciati a piede libero per furto aggravato al competente tribunale veneziano, dopo essere stati catturati dai carabinieri di Santo Stefano. Il furto con scasso è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, dopo i festeggiamenti della Pedalonga. Mentre alcuni corridori erano già a letto per la fatica e molti altri si stavano scatenando nelle danze con i paesani, i due minori si sono smarcati dai genitori e hanno messo in atto quello che avevano studiato.



Già il giorno prima, uno dei due si era introdotto nel garage di casa e aveva prelevato due piedi di porco un cacciavite e un martello. Arnesi da scasso, che dovevano servire a scassinare il bar all’angolo di piazza Tiziano. Hanno colpito non appena la musica della festa si è abbassata definitivamente: erano ormai le tre del mattino, quando secondo la ricostruzione dei carabinieri si sono avvicinati al locale e hanno cercato di forzare la porta blindata con uno dei piedi di porco. Il tentativo non è riuscito e allora è scattato il piano B: una martellata alla finestra, in maniera da entrare e arraffate tutto quello che potevano: soldi, superalcolici (un liquore a base di carciofo e una crema di whisky), tabacco da fiuto, gomme da masticare e una cinquantina di accendini per un valore sui 300 euro. Sembrava fatto, ma il rumore della spaccata ha svegliati i vicini Danilo e Massimo Zandonella, che avendo visto due ombre fuggire hanno chiamato il 112.



Una pattuglia di Santo Stefano era nei dintorni, nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di prevenzione nei fine settimana decisa dalla Compagnia di Cortina e non ci ha messo molto a rintracciare i due giovani vicino al cimitero e a portarli in caserma, dopo saranno raggiunti dai genitori. Fondamentale nella velocissima soluzione del caso si è rivelata la collaborazione tra i paesani e i militari. Contento il gestore del bar Paolo Zandonella: «Ringrazio Danilo e Massimo e i carabinieri per quello che hanno fatto. Allo stesso tempo, sono dispiaciuto, perché conosco le famiglie di questi ragazzi e si tratta di persone perbene. Sono sicuro che loro provano il mio stesso dolore, dal momento che non immaginavano potesse succedere una cosa del genere. Il bottino mi è stato restituito e si tratterà di pagare danni fra i 2 mila e i 2 mila 500 euro».

L’impianto d’allarme c’è e funziona, ma quella notte «la mia dipendente non l’aveva predisposto, in quanto non ne era capace. Adesso sa come fare. Fossero scattate le sirene, credo che i due si sarebbero dati alla fuga, senza mettersi ulteriormente nei guai. Ho più di 50 anni, ma non capisco un gesto del genere, soprattutto da parte di due minorenni. Già anni fa, avevo subito un furto e la refurtiva era stata molto più alta, stavolta la tristezza è più che altro per il danneggiamento».


 

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