Spaccatura in minoranza Nasce “Il quadrifoglio”

Longarone. Francesco Croce fonda un nuovo gruppo con De Bona e Sacchet «Mancati confronto, dialogo e fiducia. Lasciamo Romanin alle sue iniziative»
Di Enrico de Col

LONGARONE. La spaccatura è sancita all’interno del gruppo di minoranza. Come era prevedibile da diverse settimane, sono emerse divergenze politiche e amministrative che hanno portato, nel consiglio comunale di ieri, alla decisione di creare due gruppi. La decisione è stata comunicata dal capogruppo Francesco Croce, che ha fondato una nuova compagine in consiglio, “Il quadrifoglio” portando con se gli altri due giovani consiglieri Elena De Bona e Manuel Sacchet.

Nel suo intervento, pur senza mai citarlo direttamente, non sono state risparmiate critiche all’ex candidato sindaco Celeste Levis. «Il nostro auspicio era un impegno costruttivo per il bene della comunità», ha spiegato Croce. «Abbiamo sempre dato tutto per una minoranza che può e deve contribuire al nostro paese. In questi due anni la base di tutto è stato il dialogo. Non c’è nessuna novità in questo approccio, rientra perfettamente nello spirito con cui ci siamo candidati due anni fa. Abbiamo gestito tutto con responsabilità. Questo non è collaborazionismo, non siamo mai stati voltagabbana o servi della giunta. Purtroppo a volte è mancato il confronto all’interno del gruppo, sono mancati il dialogo e la fiducia da parte di alcuni membri. Potremmo replicare alle polemiche ma non è questo il momento, nè è il nostro stile».

«La maggior parte del gruppo e dei simpatizzanti ci appoggia», ha continuato Croce. «Senza risentimenti abbiamo maturato la consapevolezza di non poter più lavorare in serenità. Per questo abbiamo preso la non facile decisione di dissociarsi e fondare un nuovo gruppo, “Il quadrifoglio”: simbolo di fiducia nel futuro. Ora auspichiamo serenità in consiglio, lasciando il collega Romanin alle sue iniziative. Non cambierà niente nella nostra azione di critica costruttiva».

Dall’altra parte rimane Antonio Romanin, interprete della linea più dura ed espressione dell’ex candidato sindaco Celeste Levis. A lui resterà quindi il nome e simbolo ufficiale di “Longarone, Castellavazzo: una comunità”, la lista civica che si era presentata alle elezioni del 2014.

Tra i motivi di divergenza nel gruppo ci sono l’atteggiamento nei confronti del processo al sindaco (Romanin lo definisce “questione morale”), la nuova azienda speciale, la stesura dello statuto comunale e non solo. «Prendo atto che sono rimasto il solo a fare minoranza», commenta laconico Romanin. «Io non ho una visione edulcorata dell’attività amministrativa, bisogna affrontare i problemi con il giusto piglio».

La maggioranza è solo spettatrice di questi movimenti, con il sindaco Roberto Padrin che auspica che il confronto rimanga sempre costitutivo.

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