Spacciava marijuana con un borsello nel parco della chiesa
SEDICO. Spaccio con il borsello. Un giovane marocchino di Sedico aveva inventato un sistema per smerciare modiche quantità di hashish e marijuana, al parco della chiesa di Sedico, senza farsi troppo notare. Dopo il contatto preliminare su una chat di WhatApp, Y.L. sistemava la dose all’interno di borsello, che lasciava su una panchina. Il cliente arrivava con tutte le istruzioni, prelevava la sostanza e lasciava i 10 euro.
È stata una fonte confidenziale ad avvertire i carabinieri, che hanno avviato le indagini, risalendo al futuro imputato. La perquisizione domiciliare non ha dato risultati concreti, nel senso che i militari non hanno trovato né le sostanze stupefacenti né l’attrezzatura per il taglio e il confezionamento. Ma nel telefono cellulare posto sotto sequestro c’era questo gruppo social, che serviva a gestire un piccolo mercato.
Y.L. è difeso dall’avvocato Valentina Mazzucco e, nell’udienza di ieri mattina, non è mancato un colpo di scena. Eliminati dalla lista due testimoni, il primo sentito rischia la falsa testimonianza. L’incidente stradale, nella notte tra il 4 e il 5 marzo 2017, gli ha cancellato la memoria di tutta la sua vita precedente. I fatti contestati all’imputato sono del 2014 e, in aula, ha detto di non ricordare niente. Il problema è che il 18 marzo 2017, due settimane dopo lo schianto, era comparso davanti all’allora maresciallo della stazione di Sedico e aveva descritto nel dettaglio l’attività di spaccio dell’amico.
Il giudice Riposati ha sospeso l’udienza e rinviato al 9 ottobre, intimando al testimone di tornare con la documentazione medica comprovante la sua presunta perdita di memoria. —
Gigi Sosso
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