Spaccio, nigeriano in cella: l’ovulo lo portava in bocca

Indagine a Vicenza della Mobile bellunese: ordinanza di custodia per lo straniero. L’Antidroga seguiva un feltrino che è poi risultato un consumatore di droga
BELLUNO. L’ovulo di coca viaggiava in bocca: pronto per il cliente, ma anche per essere buttato qualora la consegna avesse incontrato qualche “intralcio” con la polizia.


È stato arrestato per spaccio di droga un nigeriano di 27 anni abitante a Vicenza e che nella città palladiana aveva creato il suo smercio: è finito nella rete tesa dagli investigatori bellunesi della squadra mobile diretta da Maurizio Miscioscia.


A spingere l’Antidroga bellunese fino a Vicenza è stata una pista feltrina: l’indagine è infatti nata seguendo un insospettabile feltrino che si presumeva spacciatore nella zona bellunese e che aveva “giri” strani. Almeno in base alle segnalazioni.


Segnalazioni che alla fine si sono rilevate utilissime benchè l’indagine abbia portato a tutt’altro “burattinaio”.


Il feltrino infatti è risultato un mero consumatore di cocaina: i suoi strani “giri” stavano nel fatto che due o tre volte alla settimana andava a rifornirsi nel Vicentino, come consumatore. E per questa sua dipendenza è stato segnalato alla prefettura per i percorsi stabiliti dalle norme.


Il nigeriano invece si è ritrovato in cella, dopo l’ordine di custodia cautelare chiesto dal pubblico ministero bellunese Marco Faion e disposto dal gip bellunese Elisabetta Scolozzi.


L’inchiesta portata avanti dalla Mobile di Belluno ha portato quattro operatori della sezione ad appostamenti e indagini, anche ad intercettazioni sui telefoni cellulari, per una decina di giorni. Dal Bellunese a Vicenza sulle tracce del feltrino prima, del nigeriano poi.


Il 27enne, A.S. è stato rintracciato in viale Verona a Vicenza, una zona di stranieri nella quale il nigeriano, con un suo percorso di lavoro comunque, aveva il suo giro.


Una dose di cocaina costava dai 40 ai 50 euro.


L’uomo è stato monitorato durante gli appostamenti che hanno visto impiegato anche il personale delle Volanti e della squadra mobile di Vicenza, oltre a quello bellunese.


Lo si vedeva smerciare anche in bicicletta: l’ovulo di coca lui lo teneva in bocca e lo consegnava al cliente oppure era pronto a liberarsene, anche inghiottirlo, qualora qualcosa fosse andato “storto” nelle consegne.


La Mobile diretta da Miscioscia ha stretto la rete attorno allo straniero: dopo essere risaliti al cellulare (intestato a un prestanome), hanno individuato i suoi clienti (tutti di fuori provincia vicentina) e almeno una decina di questi sono stati verbalizzati.


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