Spari sull’auto: il sospetto è ai domiciliari
Nell’inchiesta trentina emerge l’acquisto di un Ak-47 a Medjugorje. Il pm bellunese aspetta il Ris
SEDICO. Spari alle auto: l’indagato è uscito di prigione. Risulta infatti ai domiciliari il 49enne trentino Marco Mattei. Ma mentre l’inchiesta della magistratura trentina è arrivata in fondo, quella dei colleghi bellunesi è in attesa dei risultati degli esami del Ris di Parma sull’unica ogiva calibro 9 utilizzabile, ritrovata nella carrozzeria della Fiat Idea del turista veneziano Gabriele Balestra, parcheggiata lungo la 203 Agordina. Ciascuna pistola lascia un’impronta inconfondibile e il sostituto procuratore Marcon sta aspettando questo risultato.
Nel frattempo, è sempre in contatto con il collega di Trento. Il difensore dell’indagato, de Bertolini esclude che l’uomo c’entri con gli episodi bellunesi: «È impossibile: è da escludere qualsiasi possibilità di collegamento con gli eventi bellunesi, peraltro distanti dai luoghi frequentati da Mattei. Il mio cliente è accusato della sola detenzione di armi, tra l’altro ha spiegato di aver sparato con una scacciacani, che è stata rinvenuta nell’auto. Ed era ben lontano dal Bellunese. Non c’è nulla che abbia fatto emergere o lasciato intendere correlazioni con la vostra provincia».
Mattei era stato arrestato dai carabinieri per aver esploso dei colpi da un’auto in corsa dalle sue parti. I militari avevano perquisito macchina e casa, trovando un kalashnikov Ak-47 e una pistola di fabbricazione croata. Durante le indagini, è emerso che il fucile mitragliatore proviene dalla Bosnia Erzegovina. Durante un pellegrinaggio alla Madonna di Medjugorje, l’uomo l’avrebbe acquistato da un venditore locale per poche centinaia di euro.
L’attenzione è concentrata soprattutto sulla pistola: sarà quella che ha sparato sulla macchina veneziana e sul muro di una casa di Orzes? Saranno i Ris a stabilirlo.
(g.s.)
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