Sparò a S. Maria delle Grazie esce di cella e va ai domiciliari

Rocca Pietore. Il Gip ha accolto le richieste del difensore di Luca Pescosta, finito in carcere a Pasqua È accusato di rapina impropria e di aver esploso nove colpi una volta fatto ritorno nella sua abitazione
ROCCA PIETORE. È agli arresti domiciliari Luca Pescosta, classe 1985 di Santa Maria delle Grazie, arrestato il giorno di Pasqua e da allora detenuto in una cella del peniteziario di Baldenich con le accuse di rapina impropria e di aver portato armi fuori casa senza permesso. Il suo difensore, l’avvocato veneziano Matteo Lazzaro, aveva presentato richiesta di modifica della misura cautelare alla giudice per le indagini preliminari Elisabetta Scolozzi, tenuto conto che i tempi per l’istanza al tribunale del Riesame erano già scaduti. Ottenuto il parere positivo del pubblico ministero Simone Marcon, la gip ha disposto la scarcerazione di Pescosta, che nel suo passato ha qualche precedente di polizia, e la collocazione agli arresti domiciliari in una struttura nel Bellunese dove seguirà un percorso di recupero. Qui il 32enne attenderà l’udienza preliminare che è stata fissata per il 18 luglio. In quell’occasione, l’avvocato Lazzaro chiederà di poter accedere al rito alternativo così da chiudere il procedimento prima di andare a dibattimento. Intanto è stato notificato l’avviso di chiusura indagini per quanto riguarda i reati di minacce e maltrattamenti in famiglia.


L’episodio risale alla sera del 17 aprile a Sopracordevole. Pescosta era entrato nella casa di un cacciatore (che non abita nella frazione di Rocca Pietore ma poco distante) usando una scala a pioli e aveva rubato tre fucili e diverse munizioni. Quando era uscito dall’abitazione, aveva incrociato un uomo che, accortosi di quello che era successo, si era preoccupato di avvisare il padrone di casa. Per tutta risposta, stando alle accuse, Pescosta aveva puntato uno dei fucili appena rubati contro il cittadino, invitandolo ad allontanarsi così da avere la strada spianata per la fuga. Di qui l’accusa di rapina impropria che la Procura contesta al giovane. Ma la serata da Far West non era finita visto che Pescosta aveva poi raggiunto il suo appartamento, si era barricato all’interno e aveva sparato dalla finestra, minacciando anche di farla finita. La madre era scappata terrorizzata. Nove i colpi che alla fine erano partiti da uno dei fucili. Era servito un lungo e delicato intervento di mediazione da parte dei carabinieri della Compagnia di Cortina per conquistare la fiducia del giovane. I militari gli avevano telefonato e lui si era dimostrato tutto sommato collaborativo. Ma solo dopo una trattativa, Pescosta era stato convinto ad arrendersi.


«Professionalità, fortuna e buon senso da parte di tutti, residenti compresi, hanno permesso che la vicenda si concludesse senza conseguenze drammatiche» aveva sottolineato il maggiore dei carabinieri di Cortina, Cristiano Rocchi.


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