Specificità, una delegazione di sindaci in consiglio regionale

Da Belluno a Venezia per assistere alla discussione sul progetto di legge 370 «È la nostra opportunità per contrastare lo strapotere di Trento e Bolzano»
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 10.06.2014.- Regione Veneto, P.zzo FerroFini, Consiglio Regionale.- N ella foto l'intervento del Pres. Luca Zaia
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 10.06.2014.- Regione Veneto, P.zzo FerroFini, Consiglio Regionale.- N ella foto l'intervento del Pres. Luca Zaia

BELLUNO. La carica dei sindaci parte alla volta di Venezia per far sentire la voce del Bellunese. Almeno una ventina di fasce tricolori oggi sarà a palazzo Ferro Fini, sede del consiglio regionale, dove è prevista la discussione del progetto di legge 370 sulla specificità dei territori montani. Un passaggio importante, e non del tutto scontato, che può dare maggiore autonomia alla Provincia di Belluno.

Da alcuni giorni i primi cittadini di Belluno e Feltre - Jacopo Massaro e Paolo Perenzin - si sono messi al lavoro per raggruppare una delegazione di sindaci bellunesi per presenziare ad un «momento storico» per il territorio. «Stiamo per assistere ad un dibattito fondamentale» spiega Massaro, «è un’enorme opportunità per il Bellunese. Non vogliamo né dilatazioni dei tempi né un annacquamento delle risorse, per questo siamo a Venezia. È la nostra opportunità per contrastare lo strapotere di Trento, Bolzano e del Friuli Venezia Giulia».

«Non vogliamo dei contentini» aggiunge Paolo Perenzin, che ha curato l’organizzazione per quanto riguarda il Feltrino e la Valbelluna, «anche perché questo snodo non interessa solo il Bellunese ma anche altri territori con particolari specificità all’interno della regione». E proprio questo aspetto potrebbe forse ostacolare il voto in consiglio regionale. «Su questo punto si misura se il modo di pensare è autenticamente federalista» continua Perenzin, «e se la classe politica è al passo con i tempi».

Non sarà una passeggiata: in pianura non mancano i mal di pancia nei confronti di un disegno di legge che affida a Belluno competenze specifiche in virtù della sua particolare conformazione territoriale. Proprio per questo i sindaci hanno deciso di esserci in massa insieme a Confartigianato, la Cia e il Bard che hanno annunciato la loro presenza in consiglio regionale.

Oltre a Belluno e Feltre a Venezia ci saranno i rappresentanti di numerosi municipi. Hanno confermato la loro presenza Lamon, Sovramonte, Pedavena, Arsiè, San Gregorio, Alano, Mel e Trichiana. Ed ancora Zoldo Alto, Santo Stefano di Cadore, Pieve di Cadore, Auronzo, Zoppè. Un elenco per forza di cose incompleto visto che le telefonate tra i primi cittadini sono andate avanti fino a sera.

Al di là del voto in aula il dibattito sulla specificità ha già portato dei frutti. «Noto un’unità che è un risultato recente nella storia della nostra provincia» spiega Vania Malacarne, sindaco di Lamon, «e che è stato raggiunto nel tempo. Sappiamo che non sarà facile ma i nostri tre consiglieri regionali sono uniti in una battaglia territoriale». «È una prova di coesione» aggiunge Alessandra Buzzo, che veste la fascia tricolore a Santo Stefano di Cadore, «e anche una sfida per la nostra provincia».

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