Spedizione in Nepal: due ore di panico su internet
Su Facebook si diffonde la voce di un rapimento, poi di una fatale caduta. Ma Lacedelli: qui tutto bene
CORTINA.
Sono state ore di paura e di incertezza quelle vissute ieri mattina a Cortina dopo che, non si sa come, era circolata la notizia che la spedizione cortinese impegnata nella spedizione all’Ama Dablam aveva avuto dei problemi. Il gruppo, composto da tre membri degli Scoiattoli, gli stessi che nel 2004 erano ascesi sul K2 in occasione del 50º anniversario della prima salita, e tre del Cai locale, è partito alcuni giorni fa da Cortina, con rientro previsto per il 21 novembre.
A capo della spedizione c’è Mario Lacedelli, nipote del celebre Lino. Fino a sabato sera, contattati telefonicamente, tutto sembrava procedere per il meglio, anche se due membri della spedizione, procedendo più lentamente, erano dati con un giorno di ritardo. Poi ieri mattina si è diffusa come un fulmine la notizia che un membro degli Scoiattoli era stato rapito. Subito il tam tam si è diffuso finendo su Facebook e attivando un fitto scambio di commenti tra i sostenitori della spedizione. Ad un certo punto, però, un’altra notizia si è sparsa in paese, quella di una fatale caduta di un membro della spedizione. Invano, per ore, in molti hanno cercato di mettersi in contatto con il capospedizione Lacedelli attraverso il telefono satellitare, mentre i cellulari di amministratori e alpinisti squillavano senza sosta alla ricerca di qualche tipo di conferma.
Intanto le voci più assurde impazzavano sulla rete, a dimostrazione di come Facebook sia ormai diventato il sistema di comunicazione più utilizzato degli ultimi tempi, anche se non sempre molto affidabile. Poi verso le 13.30 (quando in Nepal erano le 18.30) finalmente arriva una risposta al telefono. «Stiamo tutti bene e siamo tutti qui al campo base. Da domani (oggi per chi legge, ndr) iniziamo la salita verso il campo uno», comunica il capospedizione, senza sapere cosa sta accadendo nella conca. La notizia ha allargato il cuore di quanti stanno seguendo la missione sull’Ama Dablam, 6.856 metri, una guglia che per la sua bellezza è soprannominata «gioiello del Khumbu» o «Cervino dell’Himalaya». E oggi riprende la spedizione.
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