«Speravo di rivederlo libero ma passa un’altra settimana»
AMBURGO. Fine carcerazione: non si sa. E per l’eventuale pena bisognerà aspettare la celebrazione del processo per l’ipotesi di reato di grave turbamento dell’ordine pubblico. Jamila Baroni, la mamma...
epa06076463 Riot police scuffle with protesters a protests against the G20 summit in Hamburg, Germany, 08 July 2017. The G20 Summit (or G-20 or Group of Twenty) is an international forum for governments from 20 major economies. The summit is taking place in Hamburg 07 to 08 July 2017. EPA/FILIP SINGER
AMBURGO. Fine carcerazione: non si sa. E per l’eventuale pena bisognerà aspettare la celebrazione del processo per l’ipotesi di reato di grave turbamento dell’ordine pubblico. Jamila Baroni, la mamma di Fabio Vettorel è ad Amburgo ormai da un mese. Non si spiega ancora il motivo per cui il figlio rimane detenuto nel penitenziario minorile di Hanofersand, dopo la manifestazione contro il G20 del 7 luglio e aspetta di condividere la gioia della liberazione con Giuditta Bertini, la madre di Maria Rocco: «L’ho visto personalmente solo il 2 agosto, da allora ci sono stati soltanto contatti al telefono. Ha avuto almeno una scheda telefonica, con la quale è in grado di comunicare con l’esterno del carcere».
Un istituto minorile, ma comunque un luogo duro e inospitale come può essere una prigione. Lo stato d’animo? «Alterna momenti di sconforto ad altri di ottimismo. Credo sia abbastanza normale per un ragazzo della sua età, che ancora non ha capito bene il motivo per cui lo tengono dentro. Ha saputo della liberazione di Maria e questo gli aveva dato un po’ di speranza in più, allo stesso tempo pensava di poter tornare in Italia entro questa settimana, ma ormai gli pare difficile. L’avvocato era fiduciosa, purtroppo dobbiamo aspettare e non si sa fino a quando».
Perché Maria è uscita e Fabio no, anche se quest’ultimo avrebbe un capo d’imputazione meno grave? «I due casi sono stati seguiti da giudici diversi, ecco spiegato il motivo per cui i tempi non coincidono e noi siamo ancora in attesa della scarcerazione».
L’altro aspetto da chiarire è il supposto pericolo di fuga. Come mai vale solo per gli italiani? «Non lo sappiamo, davvero. Quello che possiamo garantire è che Fabio parteciperà al processo e cercherà di difendersi, con la fondata possibilità di essere assolto».
(g.s.)
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