Spesa solidale anti-crisi: a Bellunovanno di moda i gruppi di acquisto

L’ultima volta hanno comprato le pesche in cassette da tre e otto chili. L’ultimo ordinativo di pasta, invece, se lo sono portati a casa per 1600 euro. Sono quaranta le famiglie che a Feltre aderiscono al Gas, il gruppo di acquisto solidale
BELLUNO.
L’ultima volta hanno comprato le pesche in cassette da tre e otto chili. L’ultimo ordinativo di pasta, invece, se lo sono portati a casa per 1600 euro. Sono quaranta le famiglie che a Feltre aderiscono al Gas, il gruppo di acquisto solidale. Ma in provincia le realtà di questo tipo sono sette. E adesso si guarda a Internet per un progetto ambizioso: mettere in contatto piccoli produttori e consumatori. Per spiegare il fenomeno dei Gas - i gruppi di acquisto solidale - non basta scomodare la crisi.

E’ una crisi che sta attanagliando migliaia di famiglie solo nel Bellunese.

Il gruppo - spiega chi ne fa parte - è una “filosofia di vita”. Attenzione però, qui non si parla né di ideologia né di new age: «Diciamo che le finalità sono svariate», spiega Paolo Zampieri referente del Gas di Feltre. «Risparmiamo sì, ma soprattutto scegliamo prodotti sani eliminando i costi della filiera e andando a favorire le aziende locali».

Insomma, un meccanismo che non dovrebbe scontentare nessuno, eccezione fatta - questo è ovvio - per le catene della grande distribuzione.

Il gasdotto.
Recentemente i Gas della provincia di Belluno si sono riuniti in un sodalizio più ampio ribattezzato con una certa ironia “Gasdotto”: «Ci siamo trovati per capire se ci sono nuovi margini di crescita, se tutti assieme possiamo migliorare il metodo», spiega Cristina Piaz, referente del Gas di Belluno, realtà vicina al movimento dei Grillini. A Belluno e dintorni le famiglie coinvolte sono circa una ventina: «Siamo un bel gruppo, soprattutto giovani», prosegue Piaz. «Ognuno porta il suo contributo. C’è chi valuta le offerte, chi mette a disposizione i propri mezzi per andare a prendere i prodotti, chi ancora il garage di casa come centro di stoccaggio».

Una comunità allargata quindi votata al risparmio e ai chilometri zero: «Sia chiaro. Non lo facciamo solo per motivi economici. I prodotti biologici costano normalmente di più di quelli dei market, ma facendo acquisti comunitari riusciamo a incidere sul prezzo finale», sottolinea Piaz.

Negli ultimi mesi il Gas di Belluno si è allargato anche ai pannelli fotovoltaici. Non solo ortaggi, ma anche energia pulita.

Orto fai da te.
Il Gas di Feltre - nato poco più di un anno fa - conta quaranta famiglie: «Compriamo di tutto, anche prodotti erboristici», afferma dalla città del Castaldi Paolo Zampieri.

«Sulle linee omeopatiche arriviamo anche al trenta per cento di sconto».

L’idea di un Gas è nata quasi per caso: «Sapevo che in provincia c’erano esperienze di questo tipo e così ho messo degli annunci. La risposta è stata molto positiva».

Anche qui la prospettiva del risparmio è stata importante ma non determinante: «Andiamo oltre l’aspetto economico», rimarca Zampieri.

La lotta - sembra di capire - è contro gli sprechi. «Abbiamo fatto anche un corso di orticoltura biologica. Ha avuto successo».

Bio-internet.
L’obiettivo adesso è un altro: avviare un sito internet bellunese che metta in contatto i piccoli produttori biologici con i consumatori, soprattutto quelli più allergici ai supermarket: «A Biella funziona. Il produttore fa le proprie offerte, poi i consumatori hanno 28 ore per fare gli ordini», illustra Zampieri.

Oltre a Feltre e Belluno, i Gas sono presenti a Pieve di Cadore, Ponte nelle Alpi, Sospirolo, Lentiai, Alpago. Risparmio, internet e agricoltura biologica. Solo a pensarlo, fino a qualche anno fa, sarebbe stata pura follia.

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