Spese condominiali, morosi raddoppiati

Gli inquilini degli appartamenti Ater sempre più in difficoltà: l’azienda ha anticipato nel 2013 oltre 60 mila euro
Di Paola Dall’anese
- In alto un'immagine di palazzo ex Olivotto che sorge accanto al museo civico a sinistra Carlo Cavalet direttore Ater
- In alto un'immagine di palazzo ex Olivotto che sorge accanto al museo civico a sinistra Carlo Cavalet direttore Ater

BELLUNO. È sempre più duro pagare l’affitto e le spese condominiali per gli inquilini dell’Ater di Belluno. Nel 2013, l’azienda territoriale per l’edilizia ha aumentato il proprio credito nei confronti degli affittuari, soprattutto per quel che riguarda le spese condominiali e le bollette del riscaldamento in particolar modo.

«Siamo passati dai 41.838 euro del 2010 ai 39.932 del 2012, prima di registrare una vera e propria impennata lo scorso anno», sottolinea il direttore Carlo Cavalet. «Fino al 30 settembre, infatti, l’azienda aveva anticipato agli inquilini morosi qualcosa come 60.498 euro. Considerando che mancano all’appello ancora tre mesi, possiamo capire quanto la situazione sia di piena emergenza». «La crisi», prosegue il direttore, «sta iniziando a farsi sentire anche tra i nostri locatari, che fanno sempre più fatica a pagare le bollette, specie quella cospicua del riscaldamento».

Tanti gli inquilini che non ce la fanno a pagare le spese: «Noi anticipiamo i soldi, perché non possiamo fare altrimenti, ma poi ci mettiamo d’accordo con gli affitturai per il rientro rateizzato di quanto dovuto».

Per sopperire a questo problema, l’Ater ha dato avvio già da un paio di anni a un programma di efficientamento degli impianti di riscaldamento e delle abitazioni. «Abbiamo un progetto, da suddividere in più anni, del valore di un milione 250 mila euro, per risparmiare sul costo del metano e del gasolio a uso domestico», dice il direttore. «Si tratta di soldi finanziati quasi totalmente dalla Regione, con i fondi Por europei. La nostra intenzione è di intervenire laddove la situazione sia un po’ più gravosa per quanto riguarda il dispendio di energia. Laddove sia possibile, stiamo realizzando dei “cappotti” per le abitazioni, altrove provvediamo alla sostituzione delle caldaie», prosegue Cavalet, che fa presente come negli ultimi anni il costo del gasolio e del metano sia aumentato vistosamente.

L’azienda sta anche cercando di rispondere alle esigenze economiche delle famiglie, soprattutto le più deboli, in un momento in cui le capacità finanziarie dei nuclei familiari manifestano sempre più preoccupanti segnali di deterioramento.

«Il canone medio di affitto lo abbiamo mantenuto su valori molto accessibili ed è anche aumentata la disponibilità di alloggi messi a disposizione a canone concordato. In questa ottica, abbiamo attivato sei alloggi in via Travazzoi a canone moderato (sui 250 euro al mese). È un tentativo di rispondere ai problemi delle famiglie», conclude Cavalet.

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