Spettro blackout, sì a una nuova linea
CORTINA. Otto cittadini su dieci sono d’accordo sulla necessità di ammodernare le linee elettriche in Cadore, per evitare i blackout. In particolare a Cortina e Auronzo, i due comuni nei quali l’istituto Piepoli ha condotto un’indagine telefonica per conto di Terna. La società ha deciso di sperimentare nell’alto Bellunese una nuova modalità di rapporto con i cittadini, che saranno coinvolti fin dalle prime fasi della progettazione dell’intervento.
Il primo passo è stato il sondaggio telefonico, il secondo saranno gli Open day organizzati per domani e giovedì nei due comuni. Poi un nuovo sondaggio per verificare l’efficacia delle informazioni trasmesse dai tecnici negli incontri. E tanti momenti di confronto, perché l’azienda intende fare un percorso di partecipazione con il territorio il più ampio possibile.
Un progetto ancora non c’è, per sistemare la rete nell’alto Bellunese, ma c’è un’idea: quella di costruire una nuova linea di trasmissione elettrica che alimenti Auronzo e Cortina, e una nuova stazione di trasformazione, nel territorio di Auronzo, «perché maggiormente baricentrico», evidenza l’azienda. «Ma i benefici saranno per un territorio molto più ampio rispetto a quello dei due comuni che saranno interessati dagli interventi. I benefici arriveranno fino al confine con il Trentino Alto Adige e fino a Ospitale e Perarolo».
L’obiettivo dichiarato dell’intervento è quello di mettere in sicurezza la rete nell’alto Bellunese. Lì dove nell’inverno 2013-2014 un lungo blackout ha costretto per giorni le famiglie al buio. E proprio il blackout è ricordato come un grande disagio dal campione che è stato intervistato dall’istituto Piepoli. Cinquecento persone, 350 a Cortina e 150 ad Auronzo. Sono state intervistate più donne (54%), ma il campione rappresenta tutte le fasce di età. Il 57% degli intervistati ha come titolo di studio il diploma, il 30% la licenza media inferiore, il 6% è laureato e il 6% non ha titoli.
Il sondaggio evidenzia che quasi tutti gli intervistati (93%) ben ricordano le nevicate dell’inverno 2013-2014 e quasi la metà (43%) si aspetta negli anni a venire inverni climaticamente simili a quello di tre anni fa. Fra i disservizi di quella stagione, l’87% degli intervistati dichiara di ricordare soprattutto il blackout, e per nove persone su dieci è stato un evento problematico.
L’istituto Piepoli è poi passato a fare domande sulla sicurezza elettrica. La maggior parte della popolazione intervistata (62%) sa che la sicurezza dipende dal numero di linee presenti sul territorio e l’81% ritiene necessaria una seconda linea che garantisca la disponibilità di energia elettrica a Auronzo e Cortina, con qualunque condizione climatica.
Sì alla seconda linea, dunque, pur di evitare i blackout, ma la gente chiede anche di essere coinvolta, per cercare, insieme a Terna, il miglior tracciato. Solo il 59% degli intervistati vorrebbe partecipare direttamente al percorso, perché molti ritengono di non avere le competenze necessarie per intervenire. Ma Terna auspica che anche i più timidi offrano spunti, suggerimenti, osservazioni.
«Abbiamo verificato, attraverso il sondaggio, che esiste una forte consapevolezza dell’esigenza di migliorare il sistema elettrico», fa sapere Terna. Che ha in mente un’idea di quello che serve al territorio: una nuova linea a 132 kiloVolt parallela a quella di Zuel, e che permetterà, in caso di guasto dell’altra linea esistente, di non rimandare al buio Cortina e i paesi del Cadore, e una nuova stazione di trasformazione nel territorio comunale di Auronzo per magliare (connettere) la rete. «Ma il progetto non c’è ancora, vogliamo coinvolgere la popolazione prima di definirlo», precisa Terna.
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