Spiedo gigante per l’antica chiesa

Nebbiù a tavola: la grigliata servirà a raccogliere fondi da destinare ai restauri

PIEVE DI CADORE. Una cena con lo spiedo gigante per restaurare l’antica chiesa di San Bartolomeo di Nebbiù. La Pro Nebbiù e il gruppo Amici di San Dionisio hanno organizzato una grigliata di carne allo spiedo gigante che si terrà nella sala polivalente di Valle sabato 7 marzo con inizio alle 20. Il ricavato dalla cena sarà devoluto al restauro della chiesa vecchia di Nebbiù, un piccolo gioiello architettonico che si trova in cima al paese.

La chiesetta fa parte di un complesso monumentale che è composto da un campanile del 1200, dall’abside della vecchia chiesa di San Bartolomeo e dal recinto in muro, che racchiude anche l’antico cimitero ora in disuso. Proprio trovare la cifra per completare il restauro del monumento, si era svolta domenica nel 2013 un’assemblea parrocchiale. «Sono 60.000 gli euro necessari per completare il restauro della chiesa vecchia», aveva affermato l’architetto Gian Mario Da Vià, che aveva presentato il progetto completo del restauro e il programma dei lavori necessari per eseguirlo.

I lavori urgenti da eseguire riguardano il rifacimento della pavimentazione e il recupero dell’interno della chiesetta, compresi gli eventuali affreschi. Per l’esecuzione dei lavori, considerando il grande valore storico, ambientale ed architettonico del momumento, il Gal Altobellunese ha concesso un contributo di 22.000 euro, che concorreranno al cofinanziamento dei lavori.

Ma proprio perché si tratta di un co-finanziamento che sarà versato dal Gal solo a lavori terminati, si tratta ora di trovare i soldi necessari per poter incassare il contributo stanziato.

Francesco Costella, degli Amici di San Dionisio, non ha perso tempo e su suggerimento della Soprintendenza ha contattato un’impresa specializzata per proseguire i lavori.

«In questi giorni», spiega Costella, l’impresa di costruzioni Dmc sta levando le vecchie malte in cemento dalle pareti, che dovranno essere sostituite con malta di calce. Il lavoro è lungo, e non siamo ancora in grado di valutare il costo complessivo del restauro. Una volta finita la nuova intonacatura sarà necessario far intervenire sia il soprintendente ai beni architettonici che quello per i beni artistici. Effettuato il sopralluogo dovranno fare un progetto e solo allora conosceremo realmente i costi».

Da questa esigenza, è nata l’idea di organizzare una cena speciale che consenta la raccolta di una cifra sufficiente per proseguire con il restauro.

Le prenotazioni dovranno essere effettuate entro il 4 marzo, telefonando al bar da Giosuè (366 2407719), a Francesco (320 3814842) o a Natale Dalla Torre (348 7471850). Il costo è di 17 euro per gli adulti, 5 per i minori di 8 anni, escluse le bevande. (v.d.)

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