Sponde e alveo del Veses: il recupero vale mezzo milione

Santa Giustina e San Gregorio hanno presentato una domanda congiunta per ottenere il finanziamento: l’intervento prevede pulizia, briglie e scogliere

SANTA GIUSTINA

Rimettere in sicurezza l’area del torrente Veses. Santa Giustina e San Gregorio nelle Alpi ci stanno provando facendo squadra. L’obiettivo è cercare di ottenere un finanziamento di circa 500 mila euro dal Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie. Un bando che, se vinto, potrebbe risultare molto utile, al fine di attuare una sistemazione generale al torrente. Scendendo maggiormente nel dettaglio, i due comuni intendono realizzare le opere di protezione dei versanti e di sistemazione dell’alveo e delle sponde del torrente, utilizzando sia tecniche di ingegneria naturalistica che le tecniche tradizionali.

Nell’intento operativo, l’idea è quella di ripulire l’alveo dalla vegetazione e dagli accumuli di trasporto solido, in modo poi da risagomarlo tramite l’inserimento di massi, la realizzazione di specifici pannelli, soglie ed eventualmente piccole briglie con cui dissipare la corrente. Le sponde danneggiate saranno ripristinate e verranno protette tramite massicciate, scogliere e gabbionate.

Particolare attenzione verrà poi rivolta a quei versanti oggetto di smottamento. Eventuali franamenti possono infatti mettere in pericolo il corso del Veses, con conseguenze rischiose per case, abitati e quant’altro si trovi sulle sponde dello stesso. I lavori puntano a consolidare gli scivolamenti a valle del terreno, tramite alcune opere per il controllo dell’erosione superficiale e attraverso dei sostegni in terre rinforzate o gabbionate.

«Al di là dei tecnicismi», precisa Ivan Minella, sindaco di Santa Giustina, «si tratta di interventi piuttosto semplici di per sé. Vaia ha inciso anche sul Veses ma fortunatamente, grazie al costante impegno di comune ed associazioni, quel giorno è stato evitato il peggio. Nel centro del paese però l’acqua stava lambendo gli argini e quindi è stato chiaro a tutti quanto siano indispensabili determinate opere, da affiancare naturalmente alla manutenzione ordinaria».

Così i due sindaci si sono decisi a muoversi in questa direzione: «Presentando un progetto comune», aggiunge ancora il primo cittadino santagiustinese, «aumenta la possibilità di vincere il bando, quindi vediamo se riusciamo ad ottenere il finanziamento. Questi lavori prima o poi andranno eseguiti, ma certo una cifra così consistente farebbe molto comodo. Ci sono dei punti sui quali sarebbe meglio intervenire ora, prevenendo spiacevoli sorprese in futuro».

Dal punto di vista operativo, «credo si partirà dalla zona di Maserolle, ma ne parleremo quando potremo organizzare la tabella di marcia dei lavori. Di sicuro tenere in ordine il Veses è anche una garanzia per i privati, che altrimenti rischiano di subire allagamenti, erosioni e quant’altro sulle loro proprietà». —


 

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