Sport, certificato medico per società affiliate Coni

Lo precisa Gianluca Rossi: «È necessario anche per le attività non agonistiche come ad esempio la signora che fa acquagym e chi va ai giochi studenteschi»
Di Martina Reolon
NUOVA VASCA ALLA PISCINA DI MONSELICE.
NUOVA VASCA ALLA PISCINA DI MONSELICE.

BELLUNO. «Il soggetto che pur svolge un'attività "blanda", ma con una società affiliata al Coni, dovrà presentare il certificato non agonistico».

A intervenire sulla questione certificati medici per chi svolge attività sportiva e sulle disposizioni fissate dal decreto legge Balduzzi del 21 giugno 2013 (e convertito poi in legge il 9 agosto dello stesso anno) è Gianluca Rossi, medico di medicina generale, socio aggregato della Federazione Medico Sportiva Italiana, oltre che triatleta.

Guardando al decreto Balduzzi, per chi pratica attività agonistica non ci sono cambiamenti rispetto al passato. Sul fronte della non agonistica la questione è più complessa. Per fare l’esempio portato da Rossi e che rimanda al fatto che a fare lo status di "non agonista" è l'affiliazione della società di appartenenza al Coni, «la signora che fa acquagym in una piscina affiliata alla Fin (quindi al Coni) dovrà produrre il certificato non agonistico, mentre non deve il podista che corre la mezza maratona organizzata dagli "amici dell'asilo" (assumendo che gli "amici dell'asilo" non si affilino al Coni)».

«Se non passa questo messaggio fondamentale», aggiunge, «si potrebbero venire a creare incomprensioni con le società e i medici certificatori. Tanto più che il certificato è a pagamento (in media 30 euro) e va corredato da un elettrocardiogramma a riposo».

Sono obbligati al certificato anche gli alunni che svolgono attività fisico-sportive organizzate dagli organi scolastici nell’ambito delle attività para-scolastiche (non quindi per l’educazione motoria curricolare). Inoltre, devono munirsi del certificato anche coloro che svolgono attività organizzate dal Coni, società sportive affiliate alle federazioni sportive nazionali, discipline associate, agli enti di promozione sportiva riconosciuta dal Coni, che non siano considerati atleti agonisti ai sensi del decreto ministeriale del 1982.

Il certificato è necessario inoltre per coloro che partecipano ai giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale.

«Sono altresì obbligati al certificato non agonistico gli studenti che svolgono attività parascolastiche, anche in questo caso qualsiasi sia l'intensità dell'attività svolta», precisa Rossi.

«Per i giovani basta un elettrocardiogramma a riposo eseguito una volta nella vita, mentre per gli ultrasessantenni deve essere eseguito annualmente».

Il certificato non serve invece per l’attività ludico-motoria svolta in forma amatoriale, autonomo e al di fuori di un contesto organizzato e autorizzato.

Il decreto Balduzzi porta a questo proposito anche alcuni esempi di «attività motoria occasionale, effettuata a scopo prevalentemente ricreativo e in modo saltuario e non ripetitivo, con ridotto impegno cardiovascolare: bocce (escluse bocce in volo), biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, ginnastica per anziani, “gruppi di cammino” e attività assimilabili, nonché attività prevalentemente ricreative, quali ballo, giochi da tavolo e assimilabili».

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