Sport in piazza, polemica dei commercianti
BELLUNO. «Il Comune poteva far passare gli autobus in centro il sabato mattina e tenere aperta piazza Piloni per il parcheggio il pomeriggio. Lo diciamo ogni volta da anni, quando si avvicina questa data, ma come sempre non veniamo ascoltati e così non si lavora. E in questi tempi di crisi, anche un cliente in più può essere importante».
Andrea Dal Pont della Consulta di Confcommercio Belluno non se la prende con quella che definisce «una bella iniziativa per i bambini come è Sport in piazza», ma con la politica che ogni anno «pare non capire quelle che sono le esigenze del commercio che vive in centro».
«La manifestazione, per volontà dell’amministrazione comunale, “colpisce” sempre le stesse strade, ma poteva essere concentrato tutto in minor spazio, come lungo la strada che da piazza dei Martiri va a piazza Duomo e in via Ostilio e D’Incà. Ho fatto un giro sabato per vedere come erano state distribuite le attività sportive e ho visto che in piazza Piloni, dove ci sono novanta posti auto, non c’era poi tanta gente e così anche in piazza Duomo. Molte persone, sabato mattina, non avendo l’autobus in centro hanno preferito acquistare di meno o non acquistare nulla, dovendo portarsi le borse a mano fino alla stazione dei pullman. Al pomeriggio, poi, se uno non può parcheggiare in piazza Piloni, se ne torna a casa o va da un’altra parte», precisa ancora Dal Pont, che aggiunge: «Non ce l’ho con la manifestazione, che è importante per i ragazzi e per la città, ma questa non ha alcun ritorno economico per le attività commerciali, a parte gli esercizi pubblici dove ci si ferma per un caffè o un gelato. Visti i tempi che corrono, bisogna cercare di unire le due necessità: dare uno spazio ai bambini, senza penalizzare altre attività e questo si poteva fare, con un’organizzazione diversa degli spazi occupati».
L’esponente della Consulta di Confcommercio precisa che «queste cose le abbiamo ripetute per anni, quando ancora c’era la giunta De Col, ma nessuno ci ha mai dato ascolto, tanto che ogni nostra proposta veniva e viene anche oggi respinta. Quello che chiediamo è che queste attività siano modulate in maniera diversa, almeno nella giornata del sabato quando c’è più movimento e la gente si muove di più anche per fare acquisti in centro. È inutile che il Comune ci faccia pagare la Tares, in cui sono contenuti i costi per i servizi indivisibili comunali, se poi questi servizi non ci vengono dati. In piazza dei Martiri, ad esempio, per permettere il passaggio dell’autobus si potevano prevedere delle transenne e dei nonni vigili a controllare che i bambini non attraversassero la strada». (p.d.a.)
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