Sportelli e piattaforme on line ma al Don Bosco si usa Facebook

Asili e materne di feltre in zona rossa 

FELTRE

Comune che vai, carenza che trovi. Ecco la situazione degli asili nido e delle scuole materne di Feltre.

ISTITUTO COMPRENSIVO

Nelle sei scuole dell’infanzia del comprensivo ci sono 256 bambini. Attraverso la piattaforma condivisa i maestri caricano piccoli suggerimenti per svolgere attività a casa e spesso e volentieri «mamme e papà pubblicano le foto di quel che i loro figli hanno fatto nel corso della settimana», racconta Enrica Colmanet. L’unico impiccio è che non essendo le scuole dotate di connessione wifi, gli insegnanti sono costretti a fare tutto questo da casa. L’istituto ha al suo interno anche uno sportello, chiamato “Arcipelago bambini”, creato per raccogliere segnalazioni di bisogni e necessità particolari: «Sono aumentati gli accessi, anche degli insegnanti».

INFANZIA DON BOSCO

A Farra c’è una materna a impronta cattolica dove sono iscritti 86 piccoli, gestita da 7 maestre più 3 suore francescane. Oltre a sito e whatsapp, la struttura comunica via Facebook. «Una volta a settimana abbiamo un appuntamento con le famiglie», sottolinea Beatrice Tedeschi, «finora abbiamo ricevuto solo commenti positivi, una soddisfazione per le nostre collaboratrici». Marzo è stato pagato per metà: «Se riapriremo il 6 aprile, calcoleremo la prossima rata in base ai giorni di chiusura».

“Maggiociondolo”

All’asilo del Pasquer non ci sono abbastanza posti. «Le richieste di iscrizione al nostro nido sono in costante crescita», sottolinea il vicesindaco Alessandro Del Bianco, «sono anni che investiamo decine di migliaia di euro per migliorare e ampliare gli spazi, che però ancora non bastano». Anche per questo il Comune ha stretto un accordo con l’Ipab che gestisce il Sanguinazzi, ora chiuso, per estendervi il servizio ora offerto al Pasquer dopo i necessari lavori di adeguamento. «Grazie all’istituto siamo già riusciti ad assumere due educatrici, questo ci ha permesso di aprire altre due sezioni e accogliere 15 nuovi iscritti». Del Bianco precisa che «per i giorni di chiusura forzata i genitori non pagheranno nulla», il che significa almeno 14 mila euro al mese di mancati incassi per il Comune.

IL GIOCANIDO

Intanto all’asilo di via Cesare Battisti viene garantita la continuità educativa ai bambini Bes e con disabilità. «I genitori possono contattare me o la pedagogista ogni volta che ne sentono il bisogno», sottolinea la coordinatrice Monia Garlet, «rispondiamo a domande su come valorizzare il tempo, ma anche su bisogni primari, la tranquillità nel riposo». Disagi prevedibili ai quali si sommano quelli, sempre più frequenti, legati alla lontananza da scuola. «La retta di marzo è già stata pagata: attendiamo le indicazioni dello Stato per decidere come intervenire». —



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