Sportful, maxi festa per i 70 anni

I vertici e i lavoratori della Manifattura Valcismon hanno celebrato assieme ai campioni dello sport

FONZASO. “La stoffa dei campioni”: è un titolo azzeccatissimo quello del libro che accompagna il settantesimo anniversario della Manifattura Valcismon, festeggiato alla grande venerdì sera nella cornice di villa Corner a Cavasagra di Vedelago (Treviso), in compagnia di tanti sportivi vicini alla famiglia Cremonese e ai suoi marchi - Sportful, Castelli e Karpos - ma soprattutto insieme ai dipendenti dell’azienda fonzasina, invitati tutti per celebrare la ricorrenza.

Tra i nomi di spicco, il signore degli anelli Jury Chechi, il canoista Antonio Rossi, i campioni di ieri dello sci di fondo fondo Silvio Fauner, Giorgio Di Centa e Gabriella Paruzzi insieme a quelli di oggi Federico Pellegrino, Dietmar Noeckler, Greta Laurent e Ilaria De Bertolis, più la biatleta Dorothea Wierer. Non è voluto mancare nemmeno l’olimpionico di ciclismo e due volte campione mondiale Paolo Bettini, e accanto a lui il ct della nazionale di ciclismo Davide Cassani.

C’era anche Vittorio “100%” Brumotti, campione del mondo di bike trial, uno che in carriera ha dieci record riconosciuti dal Giunnes dei primati, oltre ad essere uno degli inviati più seguiti di Striscia la notizia. Con la sua bici ha dato spettacolo intrattenendo il pubblico nella serata presentata da Paolo Mei.

Sono intervenuti inoltre i giornalisti della Rai Marino Bartoletti e della Gazzetta Pier Bergonzi (vicedirettore) e Marco Pastonesi, esperto di ciclismo, che insieme a Claudio Gregori e Attilio Scarpellini ha curato il volume sui 70 anni della Manifattura Valcismon.

L’anno zero è il 1946, quando si è mossa la prima macchina di filatura e i Cremonese erano a Lamon, perché c’erano le pecore. Con l’arrivo delle lane dalla Nuova Zelanda e dall’Australia c’è stato lo spostamento a Fonzaso: prima un piccolo laboratorio di maglieria intima, poi la decisione di costruire l’opificio attuale, inaugurato nel maggio del 1960 per allargarsi una seconda volta, una terza e infine una quarta nel 1974.

In mezzo, nel 1970 c’è stata la crisi in America, bisognava reinventarsi e da sportivo, Giordano Cremonese ha pensato di fare qualcosa per lo sport. È stata la svolta e il resto è storia, una storia di successi. Lo sport, più che un lavoro, è la grande passione del patron dell’azienda Giordano Cremonese e dei figli Dario, Gioia, Alberto e Alessio, che negli anni hanno vestito tanti campioni con i marchi Sportful e Castelli sulle tute, vincendo di tutto e di più: oltre 350 medaglie in totale (per ora), di cui più della metà d’oro. Da qui si ricomincia per un’azienda di famiglia che si è fatta strada nel mondo, ma che è una famiglia anche per i dipendenti e gli amici. Lo hanno sottolineato tutti nella serata di festa.

Raffaele Scottini

 

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