Sportivamente, due ipotesi per il futuro
BELLUNO. Fusione con Bellunum o ricapitalizzazione? Si concentra su queste due ipotesi il piano per rimettere in sesto Sportivamente Belluno. La società, interamente partecipata dal Comune, è stata messa in liquidazione temporanea due anni e mezzo fa per il famoso prestito fatto alla Nis (oggi fallita), operazione che ha completamente eroso il capitale sociale. Da tempo il Comune sta studiando tutte le strade che si possono intraprendere per salvare la sua società, che svolge un servizio molto importante considerando che gestisce gli impianti sportivi (piscina, palazzetto dello sport, Spes arena e polisportivo, anche se per quest'ultimo è previsto l'affido a un soggetto esterno, dall'anno prossimo). Spetterà al Centro studi enti locali di San Miniato, ente pisano che si è già occupato di Sportivamente e anche della possibile fusione con Bellunum, condurre uno studio approfondito sull'ipotesi della multi-utility.
«E' un'ipotesi che stiamo vagliando», spiega il sindaco Jacopo Massaro. «Il nostro obiettivo è sempre stato quello di salvare Sportivamente, siamo a buon punto con il processo di individuazione delle strade per il risanamento». Nella fattispecie, si sta valutando la possibilità di fondere SB con Bellunum, la società – anche questa interamente partecipata dal Comune – che si occupa della gestione dei rifiuti e dei parcheggi. Una società sana, che non ha problemi dal punto di vista patrimoniale.
Anche Sportivamente, in realtà, non ne ha. «E' in attivo, fa utili ogni anno, da ogni documento risulta che sta in piedi da sola», puntualizza Massaro. «Ha solo avuto un incidente di percorso». Causato dal Comune, dall'amministrazione precedente a quella guidata da Massaro. Perché quel prestito fatto alla Nis, unito a una serie di altre operazioni, l'hanno messa pesantemente in difficoltà. Se oggi bisognasse ricapitalizzarla, il Comune dovrebbe sborsare circa 700 mila euro. Si può fare: «La normativa dice che non si possono ripianare società strutturalmente in perdita, com'era la Nis, ma Sportivamente è in attivo», spiega Massaro. I soldi al momento non ci sono, ma non si esclude che entro fine anno si trovi la disponibilità.
Nel frattempo si studiano altre soluzioni. Come quella di un risanamento progressivo del debito, con piani di rientro e investimenti infrastrutturali che riducano la spesa e che quindi producano economia, e quella della fusione con Bellunum. Proprio quest'ultima ipotesi sembra essere quella più percorribile, se non si troveranno quei 700 mila euro per la ricapitalizzazione. La analizzerà a fondo il Centro studi enti locali, che ha ricevuto incarico dal Comune di occuparsi di questa valutazione (il costo del servizio è di quasi 18 mila euro). Avrà tempo fino alla fine dell'anno per presentare gli esiti dello studio. L'obiettivo del sindaco è di arrivare a una decisione sul risanamento nei primi mesi del prossimo anno. (a.f.)
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