Sportività, il Bellunese al trentanovesimo posto
Per la classifica del Sole 24 Ore il dato è in calo rispetto agli anni precedenti Medaglia d’argento per il connubio tra sport e turismo. Bene le attività invernali
BELLUNO. Il Bellunese è una provincia sportiva? Sì. E non poteva essere altrimenti. A confermarlo sono i dati della classifica apparsa ieri sul sole 24 Ore sulla diffusione e la qualità dello sport nei territori italiani.
Su 110 province, quella di Belluno si trova al 39° posto con un punteggio in calo rispetto alle precedenti classifiche (il massimo è 1000) di 592,1. A guadagnare la palma d’oro è, invece, Trieste che, quest’anno, soppianta il primato conservato per diversi anni da Trento, che scende in seconda posizione. Medaglia di bronzo invece a Livorno.
Tra le province venete, a fare meglio di quella montana, ci sono Padova (8°), Treviso (10°), Vicenza (20°) e Verona (34°).
Trenta i parametri presi a riferimento dall’indagine, tra cui il numero di tesserati Coni, i risultati alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016, le attrattività di grandi eventi italiani ed internazionali, il numero di società e impianti per gli sport di squadra e individuali. Insieme al numero della popolazione e all’estensione del territorio, c’è anche eventuali arrivi e partenze del Giro d’Italia, oltre alle attività sportive a favore dei bambini.
Il miglior piazzamento, considerando le singole voci, per Belluno è nel connubio sport e turismo dove strappa il secondo posto in classifica, scende al quarto, invece, nel binomio sport e natura e negli sport invernali, mentre è quinta per passaggi del Giro in rosa. Settima posizione anche nel rapporto tra sport e società sportiva dove raggiunge quota 752,6 (al primo posto c’è ancora Trieste, seguita da Milano e Aosta, tutte realtà con moltissime società che hanno dato anche risultati molto importanti a livello agonistico).
L’unica, quindi, ad essere abbastanza soddisfatta dei risultati è la presidente provinciale della Fisi, Federica Monti. «Quello dello sci è un’attività importante che vede 54 sci club aderenti di cui 30-35 svolgono attività ad alto livello nello sci alpino e nordico. Altri due club si occupano del bob, e poi abbiamo l’alpinismo, lo snowboard, lo sci d’erba, il biathlon a livello di giovanili. da parte dei bambini, per quanto ci riguarda c’è molto interesse: anzi la provincia di Belluno rappresenta il 50% dei bambini che sciano in Veneto, se si considera che solo il Granprix Lattebusche raccoglie ad ogni gara 400 ragazzini nello sci alpino e 120 in quello nordico. Sono numeri elevati che dimostrano come stiamo andando bene. Siamo muniti anche di piste adeguate».
Monti si dice rammaricata e preoccupata per il destino del Nevegal. «È importante mantenere il bacino dell’Alpe. Infatti auspichiamo che l’amministrazione possa fare qualcosa per tenere vivo il Colle». Ma per essere i migliori e scalzare il primato in questa discplina sportiva a Bolzano per la presidente della Fisi, «malgrado noi abbiamo grandi potenzialità, speriamo venga meno quel campanilismo che c’è a livello di club e ci sia maggiore collaborazione. La forza c’è nel gruppo. Le risorse vanno scemando, i costi ci soffocano, per cui invece di avere ogni club più allenatori e piste, bisognerà mettersi insieme e fare economie di scala».
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