Sposta l'azienda in Austria per non pagare le tasse: denunciato

Nei guai un arredatore bellunese. La  Guardia di Finanza  scopre un'evasione da 620 mila euro e un mancato versamento di Iva per 110.000 euro. L’imprenditore è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Belluno per il reato di omessa dichiarazione
01/06/04 GUARDIA DI FINANZA, NUCLEO SPECIALE INVESTIGATIVO G.A.T., GRUPPO ANTICRIMINE TECNOLOGICO DURANTE UN'ATTIVITA' DI RICERCA .
01/06/04 GUARDIA DI FINANZA, NUCLEO SPECIALE INVESTIGATIVO G.A.T., GRUPPO ANTICRIMINE TECNOLOGICO DURANTE UN'ATTIVITA' DI RICERCA .

Al termine di una verifica fiscale, la  Guardia di Finanza di Belluno ha smascherato un imprenditore bellunese, attivo nel settore degli arredi. L'uomo aveva chiuso da anni la propria attività in Italia, aprendone una nuova nello stesso settore in Austria; peccato che tale operazione fosse soltanto uno schema per mascherare i redditi dell’imprenditore, che di fatto continuava ad avere sede ed a lavorare prevalentemente in Italia, ma fatturava a nome della società austriaca.

I militari della Guardia di Finanza, insospettiti dall’analisi delle banche dati, dalla quale risultava che l’azienda “austriaca”, gestita dal soggetto bellunese, era particolarmente attiva in Italia, anche grazie ad un’accurata attività di marketing favorita da un sito internet molto avvincente, hanno iniziato una verifica fiscale, acquisendo documenti di rilevante interesse nell’abitazione di Belluno dell’imprenditore, tra cui la contabilità della società austriaca.

In seguito, tramite il Comando Generale del Corpo, è stato richiesto un “controllo incrociato” alle autorità fiscali austriache, dal quale è emerso che in Austria la società risultava di fatto inattiva, che non aveva presentato dichiarazioni dei redditi e che la sede non era nient’altro che un mero recapito, costituito presso uno studio di commercialisti.

E’ stato scoperto, quindi, un caso di “esterovestizione”, cioè di un’azienda italiana, operante in Italia, che solo formalmente aveva la sede all’estero.

L’imprenditore bellunese e la sua fittizia società austriaca sono stati, quindi, considerati evasori totali, per non aver dichiarato al fisco complessivamente una base imponibile pari a circa 620.000 euro e per non aver versato nelle casse dello Stato un’IVA dovuta per più di 110.000 euro. L’imprenditore è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Belluno per il reato di omessa dichiarazione.

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