Spunta una nuova centrale
Comune e Bim cambiano ancora il progetto di Pullir
Il nuovo progetto prevede comunque il recupero degli edifici di Salgarda
FELTRE.
Dal cilindro dell'amministrazione Vaccari spunta un altro progetto per lo sfruttamento idroelettrico del Caorame. E' il terzo in tre anni, l'ha firmato il Bim tenendo conto della sorpresa dell'estate: l'area su cui dovrebbe sorgere l'impianto è vincolata. L'impatto dovrà essere ridotto al minimo.
E' un percorso ad ostacoli, quello che dovrebbe portare il comune di Feltre - e quello di Cesiomaggiore, partner dell'iniziativa - a costruire una centralina idroelettrica in grado di garantire introiti per poco meno di mezzo milione di euro all'anno (da dividere in due). L'ultima difficoltà, non facile da superare, è il vincolo paesaggistico nell'area delle Busette di Pullir, sulla quale dovrebbe sorgere l'impianto che sfrutterà l'acqua dallo scarico della centrale di Arson.
«Il progetto preliminare ora è pronto», annuncia l'assessore Elio Sacchet, «e sarà portato all'esame delle tre commissioni consiliari la settimana prossima. Ci saranno anche i tecnici del Bim». Una presenza che rassicura l'amministrazione: «Abbiamo fiducia», prosegue Sacchet. «Ci sono state difficoltà ma contiamo di superarle».
Un nuovo progetto, dunque, perché quello elaborato alla fine dell'anno scorso non va più bene. Addio all'ipotesi del doppio impianto (Busette più Salgarda), la turbina sarà soltanto una e preleverà meno acqua del previsto, per mitigare l'impatto ambientale in un'area che è a protezione speciale. «Risparmieremo nei costi di realizzazione e avremo maggiori introiti per 20 mila euro circa ogni anno», assicura l'assessore. «Per Salgarda resta valido il progetto di recupero dei fabbricati, anche se la loro destinazione non è stata ancora decisa».
Sfruttando i due-tre metri cubi di portata dello scarico di Arson e un salto di 70 metri, le turbine dovrebbero comunque garantire una buona resa dell'impianto. Resta l'incognita della concessione: il comune dovrà richiederne una nuova, perché quella in suo possesso non vale nulla. «Ma questo avremmo dovuto farlo comunque», sottolinea Sacchet. Se poi si parla di tempi, le certezze si diradano: dopo il confronto in commissione, il Bim può garantire un progetto definitivo entro ottobre. Il 2011 servirà ad ottenere le autorizzazioni necessarie (quella di Bruxelles per l'area vincolata e la concessione per lo sfruttamento idrico) e per l'elaborazione del progetto esecutivo. I lavori di costruzione dell'impianto partiranno soltanto nel 2012, anno di elezioni comunali. Per tagliare il nastro della centrale, suo cavallo di battaglia, Vaccari dovrà farsi rieleggere.
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