Squilla il telefonino in aula, sfiorata la rissa in tribunale a Belluno
BELLUNO. "Chiamate i carabinieri". Tutto per una telefonata ricevuta in aula da un avvocato. Ha chiesto il loro intervento il giudice onorario Marco De Ciutiis, durante le udienze civili di ieri mattina, al piano terra del tribunale di Belluno. Il militare di servizio sopra, dove si stava celebrando un processo penale per corruzione, abuso d’ufficio e violazione delle norme urbanistiche nella vicenda dell’hotel al Sole di San Vito di Cadore è stato invitato a scendere alla svelta, dopo il trillo del telefonino del legale padovano Sergio Tognon e l’imprudente risposta al centralino del tribunale della sua città.
Un comportamento sicuramente irrituale, che magari può essere considerato anche un po’ maleducato, perché un cartello avverte che i telefonini vanno lasciati fuori dall’aula o almeno zittiti, ma che De Ciutiis ha preso fin troppo male: come una sorta di oltraggio alla corte. È come se il prete sull’altare, rispondesse a una chiamata, al momento dell’offertorio, si è detto: d’accordo la sacralità del rito, ma quello che è successo dopo ha ben poco di sacro. Battibecco ad alta voce e sotto gli occhi esterrefatti di un buon numero di altri avvocati; richiesta dell’intervento dei carabinieri e anche d’identificazione dell’esperto avvocato, che rappresentava un cliente delle sue parti, in un contenzioso che sul piano penale ha già avuto il pronunciamento della corte di Cassazione.
È stato chiamato anche il presidente del tribunale Sergio Trentanovi, che stava presiedendo il collegio al piano superiore, insieme alle colleghe Antonella Coniglio ed Elisabetta Scolozzi e ha dovuto a sua volta rispondere al cellulare, prima di convocare De Ciutiis e Tognon in camera di consiglio per una ramanzina. Interrotto anche il processo penale, che stava vivendo una lunga deposizione da parte del consulente della difesa Nino Bonan. Quando è uscito, ha risolto tutto da buon padre di famiglia: «Anche nelle migliori famiglie, ci possono essere degli screzi. Non è successo niente, tutto è stato ricomposto con tranquillità. È possibile riprendere le udienze».
Tognon ha aperto il suo studio nel 1961 e, da più di 50 anni, lavora con privati e imprese. Nell’ottobre 2010, ha ricevuto dall’ordine degli avvocati di Padova il prestigioso riconoscimento "la Toga d'Oro" per cinquant’anni d’iscrizione all’albo e di professione forense. De Ciutiis, invece, è un notaio, che ha lo studio in via Garibaldi, dove si è spostato da Longarone. In tribunale, svolge il ruolo di got, cioè di giudice onorario e si occupa di civile. Ieri mattina hanno dovuto intervenire i carabinieri e stavolta l’imputato non c’entrava niente. Il fascicolo è rimasto per alcuni minuti sul bancone.
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