Sta male e falsifica una ricetta

L’imputato confessa di aver fabbricato un documento non genuino

LAMON. Un mal di schiena da falsificare una ricetta. Nelle spontanee dichiarazioni, E.F. ha confessato di aver «fatto una stupidaggine». Aveva bisogno di un farmaco, un oppiaceo antidolorifico, che contiene morfina e non ne aveva in casa. Ecco perché ha scannerizzato una vecchia ricetta ed è andato in farmacia, anche se qualcosa non funzionava, sia sul timbro che sulla firma del medico di base. Sembrava quasi una fotocopia guasta. Essendo imputato di falsità materiale commessa da privato e non trovandosi sotto giuramento, avrebbe anche potuto dire una bugia e, invece, si è intestato con lealtà il reato.

Il suo difensore Tullio Tandura l’ha ascoltato, con lo stesso interesse del giudice Berletti e del pubblico ministero Pesco. Adesso può puntare a ottenere le attenuanti generiche o addirittura la particolare tenuità del fatto, con tanto di sentenza di non doversi procedere. La terza possibilità potrebbe essere quella di chedere l’assoluzione, sulla base del fatto che il suo assistito stava talmente male da non rendersi conto di commettere un reato.

La discussione è stata messa in calendario per il 20 giugno, quando sarà Pesco a cominciare con la sua requisitoria. È possibile che sia proprio lei a parlare di attenuanti e, quindi, di uno sconto sulla sentenza di condanna.

Nell’ultima udienza del dibattimento, avevano già deposto in tre: il carabiniere della Compagnia di Feltre che ha svolto le indagini, la farmacista e il medico di base. Quest’ultimo non ricorda di aver prescritto quel farmaco al paziente, ma è anche vero che quel 2 marzo dell’anno scorso era in ferie e nell’ambulatorio c’era una sostituta. Senz’altro l’imputato ha una patologia dolorosa intensa e aveva bisogno di un trattamento farmacologico. Dev’essere stata per forza la farmacista ad accorgersi che qualcosa non andava. Nel timbro mancavano dei numeri e anche la firma non era completamente attendibile.

Le indagini preliminari sono durate poco e, in breve, si è arrivati a un processo, che sta già per finire, soprattutto dopo che l’imputato ha confessato le proprie responsabilità.

Gigi Sosso

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