Stabilità, Bressa s’impegna
BELLUNO. «Non si possono lasciare settori importanti come quelli del sociale, della cultura e dell’infanzia in questa situazione, va trovata una soluzione definitiva alla questione delle aziende speciali».
Il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa lo ha detto ieri davanti all’esecutivo della Conferenza dei sindaci dell’Usl 1 nel corso dell’incontro svoltosi a palazzo Rosso. Incontro indetto appositamente per cercare di far uscire dai vincoli di spesa del personale degli enti locali le aziende che i Comuni intendono utilizzare per gestire in modo migliore settori delicati come quello, ad esempio delle case di riposo. «Avevamo presentato un emendamento per correggere questa situazione, ma non ci siamo riusciti, perché la Ragioneria di Stato aveva detto che non c’era la copertura finanziaria», precisa Bressa che ora raccoglie le richieste dei bellunesi.
«Dobbiamo mettere mano a questa norma, il come lo decideremo nelle prossime settimane». Intanto gli amministratori locali dovranno presentare la documentazione relativa ai bilanci delle società che erogano servizi alla persona «per dimostrare che l’esternalizzazione di talune attività non ha portato a quei risparmi di spesa che erano invece prospettati dalla norma. Anzi, i costi sono aumentati a scapito però, in certi casi, della qualità del servizio. E questo non possiamo permetterlo», sottolinea il presidente della Conferenza dei sindaci, Jacopo Massaro che ha coordinato l’incontro (richiesto dagli amministratori agordini).
«In questi settori un turn over così accentuato è dequalificante, servono persone stabili, e per un lavoro così complesso il personale deve essere pagato adeguatamente», ribadisce Massaro che poi aggiunge: «Ci sono tanti comuni che intendono avviare aziende speciali: la Sersa a Belluno, poi c’è la Rsa di Agordo. Ma c’è l’intenzione degli enti locali di creare aziende speciali consortili cioè con più Comuni al loro interno, per cui lo svincolo dalla spesa del personale sarebbe utile per realizzare economie di scala più ampie».
Al termine dell’incontro i sindaci si dicono soddisfatti: «Il sottosegretario si è impegnato a risolvere la questione ed è una cosa importante», commentano.
Ma la riunione di ieri non è stata avulsa da polemiche sollevate dalla senatrice leghista Raffaela Bellot che ha disertato l’appuntamento (a cui erano stati invitati tutti i parlamentari bellunesi) perché non era stata chiamata anche la Regione. «Le aziende speciali non sono regolate dalla Regione, ma da una normativa nazionale e sono contenute nella legge di stabilità statale. Per cui credo che la senatrice abbia sbagliato l’argomento», spiega Massaro.
Paola Dall’Anese
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