Stabilizzazione per i precari: la Flc Cgil pronta alla vertenza
BELLUNO. Continua la battaglia sul fronte della scuola. E in attesa di attivare nuove forme di protesta contro il ddl Buona Scuola, la Flc Cgil ha deciso di incontrare, venerdì prossimo alle 16 al centro Giovanni XXIII, i precari della scuola che «stanchi di attese infinite e di promesse deluse, non ci stanno a vedersi ancora negati il diritto alla stabilizzazione e il rispetto della propria professionalità», dice il segretario Walter Guastella.
«In questo mare di incertezze, una certezza c’è però, ed è purtroppo assolutamente negativa: il piano di stabilizzazioni non riguarderà nè il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nè i diplomati magistrali prima del 2001-2002. E per impedire che il governo attui un’ulteriore beffa ai danni di chi in questi anni, con senso di responsabilità e professionalità ha garantito il regolare funzionamento delle nostre scuole, siamo pronti ad offrire tutela legale per il personale docente e Ata che intende rivendicare il diritto alla stabilizzazione del rapporto di lavoro, e ai diplomati magistrali prima del 2001-2002 che intendono rivendicare il diritto di essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento», prosegue Guastella.
Infatti, il ddl sulla scuola, già approvato dalla Camera e in attesa della discussione al Senato, prevede l’immissione in ruolo di poco più di 100mila docenti.
Ad oggi però rimangono ancora molte incertezze sui tempi di attuazione del piano di stabilizzazioni e sulle categorie di precari che potranno beneficiare del provvedimento (solo gli inseriti nelle graduatorie ad esaurimento? anche gli idonei al concorso del 2012?). Incerta per altro rimane la sorte stessa del provvedimento. «Renzi continua a rifiutare di stralciare il piano di stabilizzazioni dal disegno di legge, per procedere, come ripetutamente richiesto da tutte le sigle sindacali», continua l’esponente della Flc, «attraverso un decreto urgente: unica strada in grado di garantire subito che le nuove immissioni in ruolo possano essere effettuate entro il 31 agosto. Il Governo si ostina invece a legare indissolubilmente (e in modo ricattatorio) la sorte delle 100mila assunzioni all’approvazione della riforma che la maggioranza dei cittadini e il mondo della scuola nella sua quasi totalità stanno bocciando sonoramente. Il rischio che alla fine salti tutto c’è, e comunque è altamente probabile che i tempi della discussione parlamentare non consentano di effettuare le assunzioni in ruolo in tempo utile per l’avvio dell’anno scolastico».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi