Stage alberghiero a Barcellona per ragazzi down

Disabilità e lavoro all'estero sono state le parole chiave di un progetto che ha visto due ragazzi bellunesi con sindrome di Down protagonisti di uno stage alberghiero di tre settimane a Barcellona

BELLUNO. Disabilità e lavoro all'estero sono state le parole chiave di un progetto che ha visto due ragazzi bellunesi con sindrome di Down protagonisti di uno stage alberghiero di tre settimane a Barcellona.

L'iniziativa ha fatto parte di un percorso dell'Aipd nazionale (associazione italiana persone Down) denominato “Fuga di braccia e di cervelli”, finanziato dal programma europeo Erasmus+ con il graduale coinvolte delle varie sezioni provinciali da tutta Italia.

Tra la fine di ottobre e la prima metà di novembre è stata quindi la volta di Luca Corso di Lamon e Stefanut Vlad da Colle Santa Lucia, accompagnati dall'operatrice Sabrina Campigotto di Fonzaso. Luogo di servizio è stato l'ostello Inout nella città spagnola, gestito quasi totalmente da persone con diversi tipi di disabilità, che già aveva ospitato l'Aipd Belluno con un'iniziativa simile tre anni fa. Insieme a loro presente in contemporanea una delegazione dell'Aipd Cosenza.

Gli obiettivi di formazione professionale e integrazione sono stati ottimamente raggiunti, come spiega Campigotto: «I nostri ragazzi si sono dimostrati all'altezza del compito svolgendo le mansioni di baristi, cuochi, camerieri e addetti alle stanze dell'hotel. E' stata un immersione in una realtà lavorativa dove sono stati trattati in maniera non agevolata ma come veri e propri dipendenti a stretto rapporto con colleghi loro pari o superiori. Una sfida che ritengo pienamente superata, nonostante anche la diversità linguistica. Anzi, i gestori si sono complimentati per l'impegno, la puntualità e la capacità dei nostri giovani che sono risultati tra i migliori ospitati in questi mesi. Ho visto in loro tanta motivazione e voglia di darsi da fare che ora dovranno spendere per ottenere il grande traguardo di avere un lavoro».

Soddisfazione anche da parte della presidente provinciale Aipd Ines Mazzoleni Ferracini che fa appello alle aziende locali ad accogliere questi e anche altri ragazzi con disabilità: «Siamo fortemente conviti che un inserimento lavorativo stabile delle persone adulte con sindrome di Down passi anche attraverso tirocini all'estero come questo che spinge alla loro crescita e maturità. E' necessario che i giovani escano della fase scolastica e si mettano in gioco nel mondo del lavoro, non è facile ma come sezione provinciale siamo attivi anche per questo tipo di formazione. I nostri giovani sono pieni di competenze e passione, sono bravi e lo hanno dimostrato. Per questo chiedo alle nostre aziende bellunesi di metterli alla prova con reali esperienze di lavoro: non rimarrete delusi».

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