Stangata per la banda del colpo al Famila
FELTRE. La banda del Famila: tre condanne e due patteggiamenti. Rito abbreviato ieri mattina per i cinque imputati di tentato furto pluriaggravato, detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivo, furto di un’auto e danneggiamento aggravato di un lampione dell’illuminazione pubblica di Feltre e della saracinesca del supermercato del Pasquer. Si sono viste le manette e uno schieramento di agenti delle polizia penitenziaria, al terzo piano del tribunale di Belluno. Nell’aula che, di solito, ospita le udienze preliminari.
Il giudice Giorgio Cozzarini ha condannato a quattro anni e quattro mesi Roberto Arziliero, 55enne nato a Rovigo e residente a Ferrara; a quattro anni, due mesi e 20 giorni Giovanni Golfetto, 45enne originario di Udine, ma residente a Venezia e Ivan Termini, 55enne di San Michele al Tagliamento. Hanno patteggiato la pena di due anni e otto mesi, invece, Damiano Doardo, 25enne di Piove di Sacco, ma residente a Campolongo Maggiore e Federico Rosso, 30enne padovano di Arzergrande.
Il pubblico ministero Simone Marcon, che aveva ereditato i fascicoli dal collega Antonio Bianco, aveva chiesto quattro anni e sei mesi per Arziliero e quattro anni e quattro mesi per Golfetto e Termini. I tre sono recidivi e detenuti, tra Belluno e Padova.
I fatti risalgono al 10 marzo. Carabinieri e polizia avevano teso una trappola alla banda: verso le 3 del mattino, il tentativo di sfondare la porta allarmata del grande magazzino, prima con un piede di porco e poi con una Fiat Panda rossa rubata nel parcheggio, che serve per la saracinesca. Malgrado il buio dovuto al lampione danneggiato, militari e agenti escono da un appartamento delle case a schiera, prendendoli uno dopo l’altro, grazie anche alla collaborazione delle procure, delle compagnie e delle questure di Trieste e Belluno: quattro nei dintorni del supermarket e uno a Piove di Sacco. Tutti arrestati, senza nemmeno sparare un colpo di pistola. Neanche in aria. Gli unici boati, che svegliano i vicini sono quelli prodotti dal tentativo di sfondamento di porta e saracinesca. Non si arriverà a quello provocato dall’esplosivo per far saltare la cassa continua con i soldi della spesa.
Gli avvocati Gianpaolo Remondi di Ferrara, che difende Arziliero e Andrea Capuzzo di Padova, che si occupa di Termini, aspettano di leggere le motivazioni della sentenza, ma hanno già annunciato appello. Le sentenze non si commentano, ma i due legali non hanno nascosto il disappunto per come è andato a finire l’abbreviato. I risarcimenti ci sono già stati.
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