«Stanziamenti insufficienti siamo al completo sfascio»
BELLUNO. «Quei 350 milioni di euro messi dal governo sono niente rispetto alle esigenze delle Province. Ancora una volta le strade bellunesi sono a rischio». La segretaria della Filt Cgil, Alessandra...
BELLUNO. «Quei 350 milioni di euro messi dal governo sono niente rispetto alle esigenze delle Province. Ancora una volta le strade bellunesi sono a rischio».
La segretaria della Filt Cgil, Alessandra Fontana si dice preoccupata per il futuro dei lavoratori di Veneto Strade e per il rispetto degli impegni presi dall’ex presidente Larese Filon nei confronti della società stradale. Impegno che si traduceva nel trasferire tutte le somme che sarebbero giunte da Roma a Veneto Strade.
«Quei 350 milioni di euro complessivi per le funzioni fondamentali sono completamente insufficienti per far fronte alle esigenze di 100 Province. E quei 170 milioni da dividere per tutte le strade d’Italia sono nulla. Quello che doveva essere un’azione di emergenza e un mezzo miracolo per questo territorio si è rivelato un vero fallimento», commenta Fontana che si sta muovendo con Palazzo Piloni per fare il punto della situazione.
«Tre sono i nodi da sciogliere», sottolinea. «Quello delle risorse, prima di tutto, su cui chiederemo conto, ma c’è poi lo studio commissionato ad una società esterna per capire il valore delle quote di Veneto Strade e i costi a chilometro. Una volta ultimato questo studio, entro la fine di giugno, si fisseranno una volta per tutte i prezzi per la manutenzione stradale, mettendo fine alle varie polemiche per presunti costi elevati fatti dalla società veneta. Ma bisognerà anche capire cosa intenderà fare la Provincia: rimarrà ancora dentro Veneto Strade e a che titolo? E poi», prosegue la sindacalista, «esiste un tavolo con Anas? Come è possibile, infine, che a livello veneto si parli di riunire tutte le strade sotto un unico gestore mentre i nostri politici e qualche ministro parlano ancora di spacchettamenti? Da febbraio, quando si protestava per le mancate risorse, ad oggi è cambiato solo il clima, ma i problemi restano gli stessi e sono irrisolti».
(p.d.a.)
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