Stipendi e tredicesime sono a rischio

I 35 istituti bellunesi della Fism devono ancora ricevere i soldi dalla Regione. Il presidente uscente: «Situazione gravissima»
Di Paola Dall’anese
- Maurizio Fontanelle
- Maurizio Fontanelle

BELLUNO. Se dalla Regione non arriveranno i soldi dovuti, 200 lavoratori delle scuole materne aderenti alla Fism rischiano di non percepire lo stipendio di novembre e dicembre e anche le tredicesime, mentre molti istituti potrebbero essere costretti a chiudere i battenti.

La realtà dei fatti è stata esposta ieri dal presidente uscente della Federazione italiana scuole materne, Maurizio Fontanelle all’assemblea dei gestori degli istituti, dove è stato rinnovato anche il consiglio per il prossimo triennio. Alla fine si è convenuto di organizzare un sit-in di protesta venerdì 21 novembre in piazza Duomo con la speranza di essere ricevuti dal prefetto.

«Le scuole versano oggi in uno stato di crisi gravissima, come testimonia il continuo stillicidio di chiusure che negli ultimi anni ha visto venire meno le scuole materne di Trichiana, Longarone, Mel e Auronzo: se si continua così altre saranno costrette a chiudere», precisa Fontanelle che prosegue: «Le scuole non ce la fanno più a pagare gli stipendi, Stato e Regione sono gravemente inadempienti sotto il profilo dell’erogazione dei contributi».

I 35 asili bellunesi accolgono 2500 bambini e danno lavoro a circa 200 persone tra insegnanti (che rappresentano i 2/3) e altro personale. I contributi regionali e statali complessivamente pesano per 45 euro al mese per bambino, cioè 1.2 milioni di euro in provincia. «La cosa grave è che Venezia non ha ancora deliberato i finanziamenti», dice il presidente uscente, «e questo è il primo anno che capita una cosa del genere. Che fossimo abituati a ritardi nei pagamenti è risaputo, tanto che avanziamo ancora il contributo parziale del 25% per gli asili nido del 2013, mentre per l’anno in corso abbiamo ricevuto un anticipo dallo Stato, ma niente da Venezia». E se finora si poteva comunque andare avanti chiedendo dei fidi alle banche, portando come garanzia la delibera veneta di contributo, ora non è possibile «perchè questa delibera non c’è stata. Finora le scuole resistono soltanto per il contributo delle famiglie, ma non possiamo gravare ancora sui bilanci familiari».

E così la Fism bellunese ha deciso di informare e sensibilizzare la popolazione su questo: «Venerdì 21 novembre porteremo in piazza i bambini delle scuole accompagnati da genitori, docenti e gestori, chiedendo un incontro urgente al prefetto. Non si può più continuare in questo modo».

Rinnovato anche il consiglio: eletti Francesco Battorti, Igor Burlon, Fabrizia Schievenin, Edoardo Carniel, Francesco Zordani, Stefano Cassol, Caterina Ganz e Flavio Dal Molin. Tra loro sarà eletto il presidente.

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