«Stop ai capannoni in piazza Isola»: dura protesta dei commercianti
FELTRE
«Stop ai capannoni in piazza Isola». Lo chiedono a gran voce i commercianti della zona, stanchi di subire difficoltà e disagi in occasione di manifestazioni e chiusure al traffico. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la Fiera di San Matteo, andata male di suo a causa del maltempo. «Un episodio che li spingerà a chiede un incontro urgente al sindaco Perenzin. «Per la Fiera di San Matteo la piazza è stata chiusa ben quattro giorni e mezzo e dall’inizio dell’anno i giorni di chiusura ammontano complessivamente ad oltre due settimane», affermano i negozianti della piazza.
«La piazza doveva essere riaperta lunedì alle 14, ma a quell’ora c’erano ancora banchi delle cucine, panche e transenne sparsi per tutta la piazza e nessuno al lavoro per sgomberarla. Transenne e cartelli sparsi ovunque, auto che passavano nel mezzo e perfino le corriere del trasporto pubblico che avevano ripreso il regolare servizio. In un momento di grande incertezza e di pericolo per tutti gli utenti della strada non c’era nessuno a dirigere la situazione. Alle 16 la piazza è stata riaperta ma in condizioni indecenti. Per terra sono rimasti rifiuti e scarti di cucina e non si è provveduto alla pulizia come normalmente dovrebbe avvenire a seguito di ogni manifestazione. Transenne e cartelli sono stati lasciati dov’erano sparpagliati per l'intera piazza in mezzo ai parcheggi, sui marciapiedi e sotto il volto. Persino i cartelli di chiusura della piazza non sono stati rimossi ed è toccato ai commercianti stessi spostarli a lato strada (e non è la prima volta che accade. Tutto questo per noi è inaccettabile e riteniamo che si sia superato il limite».
Per i commercianti la piazza chiusa è sinonimo di incassi perduti: «Le nostre attività sono condizionate dalla possibilità di essere raggiunte direttamente in auto e di parcheggiare comodamente in piazza. La chiusura prolungata della piazza si traduce quindi in un grave danno economico per le attività stesse, specialmente nei giorni infrasettimanali».
Il dito è puntato soprattutto sulle manifestazioni che prevedono l’installazione di capannoni e tensostrutture fisse, il cui montaggio e smontaggio richiede intere giornate di lavoro che i commercianti giudicano eccessive. Da parte dei commercianti nessuna contrarietà alle manifestazioni, «ma siamo anche convinti che gli eventi vadano organizzati cercando di arrecare il minor disagio possibile alle attività commerciali, a chi quotidianamente lavora, vive o frequenta il centro cittadino. Blindare una zona anche per pochi giorni significa, di fatto, ostacolare il nostro lavoro. Nessuno purtroppo ci paga le giornate di lavoro perse».
I disagi vanno però oltre l’aspetto economico: «Vi sono alcune difficoltà legate alla gestione del traffico perché con la piazza chiusa si crea confusione negli automobilisti. Chiudere la piazza significa anche sopprimere le corse del trasporto pubblico e perdere l’unica fermata in pieno centro città, a svantaggio degli utenti che usano questo servizio proprio per recarsi in centro specialmente nei giorni di mercato».
«Piazza Isola», prosegue lo sfogo dei commercianti di piazza Isola, «non è un campo da calcio in periferia dove portare ciò che si vuole e quando si vuole. Ci dispiace che l’amministrazione non abbia ancora compreso il disagio reale delle nostre attività economiche. Quando la piazza è off-limits i nostri negozi sono desolatamente vuoti. Alcuni di noi, stanchi di questa situazione, hanno cominciato ad abbassare la saracinesca durante queste manifestazioni». —
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