Stop ai premi in Provincia per pagare i dipendenti Iat
BELLUNO. Blocco dei premi di risultato dei dipendenti per riuscire a pagare due mesi di stipendio ai 22 dipendenti degli uffici turisti provinciali.
È quanto i vertici dell’ente hanno prospettato ai 250 dipendenti di palazzo Piloni qualche giorno fa. «Si tratta di 250 mila euro complessivi, che equivarrebbero a un migliaio di euro per ciascun lavoratore», ha spiegato Gianluigi Della Giacoma, della Fp Cgil, ieri all’incontro organizzato dallo Spi Cgil in collaborazione con la Camera del Lavoro sui tagli conseguenti alla Legge di stabilità.
Soltanto qualche tempo fa, la consigliera Serenella Bogana aveva prospettato la creazione di una tassa di soggiorno per rimediare a questa carenza di liquidità.
La possibilità di chiedere questo sacrificio ai dipendenti provinciali, quindi, nasce proprio dai mancati trasferimenti da parte della Regione alla Provincia di Belluno per gli Iat. «A Belluno sono arrivati 100 mila euro da Venezia», prosegue Della Giacoma, «mentre di soldi per i dipendenti degli uffici turistici ne servono 600 mila».
Il sindacalista ha raccontato che nei giorni scorsi i vertici di Palazzo Piloni hanno incontrato rsu e parti sociali: «Ci hanno riferito che, stando così le cose, si prevede un dissesto di 10 milioni di euro per il 2015. A breve, quindi, faranno una ricognizione del personale per verificare gli eventuali esuberi, secondo quanto prevede anche la legge Delrio».
Si prospettano quindi cure dimagranti per il nuovo ente provinciale, alle prese con diversi problemi tra cui quelli relativi alle strade e alla viabilità: «Alla Provincia di Belluno, se dovesse passare la Legge finanziaria come la conosciamo oggi, sarà tolto il 16,72% delle risorse trasferite nel 2014». Un taglio non indifferente, che metterà in serio pericolo la tenuta stessa dell’ente, proprio adesso che aveva ottenuto il riconoscimento della sua specificità anche a livello nazionale, grazie alla Legge Delrio. Insomma, un controsenso non da poco in un momento in cui la montagna ha bisogno di risorse maggiori.
E sul tema della viabilità lancia l’allarme il vice presidente della Provincia, Roberto Padrin, preoccupato dalla mancanza dei fondi per il funzionamento di Veneto Strade: Palazzo Piloni, infatti, può garantire solo 4,5 milioni di euro rispetto ai 12 milioni che servirebbero per garantire il servizio secondo convenzione. «Abbiamo chiesto di aprire un tavolo con la Regione, ma anche a livello governativo », dice Padrin, «per contrattare sulle risorse mancanti, perché chi di dovere non può dimenticarsi di una zona che ha molte problematiche infrastruturrali».
Sul fronte del trasporto pubblico, invece, resta il nodo di Dolomitibus, società che da quaest’anno dovrebbe trovarsi con minori trasferimenti: «Dovremo prendere contatto con l’assessore Donazzan per avere maggiori risorse, ma prima dobbiamo attendere che venga discusso il bilancio di assestamento regionale», conclude il vice presidente.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi