Stop ai Tir su Alemagna e 52 Carnica fino al 7 gennaio
BELLUNO
Ritorna il divieto di transito per i camion che trasportano più di 7,5 tonnellate sulla statale Alemagna, da Tai di Cadore fino a Cimabanche, sulla statale 51 bis fino all’incrocio per il passo della Mauria e sulla 52 Carnica, fino al passo Monte Croce Comelico. Il divieto vale da oggi e fino al prossimo 7 gennaio.
l’ordinanza anas
Lo prevede un’ordinanza dell’Anas che, per la verità, datava lo stop già il 24 novembre, quindi sabato scorso. I sindaci ne sono stati informati proprio l’altro ieri. Erano fermi alla prima sperimentazione, quella svoltasi in ottobre. Soddisfattissimi, dunque, i primi cittadini di Valle di Cadore, Marianna Hofer, di Calalzo, Luca De Carlo e di Santo Stefano, Alessandra Buzzo.
La sindaca di Valle aveva sollecitato la misura, dopo la prima sperimentazione in ottobre, a seguito dell’ultimo incidente, con il tir romeno uscito di strada a Valle, bloccando l’Alemagna per lunghe ore. Come nella situazione precedente, non mancano le deroghe. Sono esclusi dal divieto gli autoveicoli “destinati al trasporto di cose” in provincia, quelli che hanno origine o destinazione nella stessa provincia Belluno, come quelli che arrivano o sono diretti nelle province confinanti di Belluno, Treviso, Vicenza, Trento, Bolzano, Udine e Pordenone.
L’Anas precisa che anche l’ordinanza, come la precedente, è adottata “in via sperimentale”, ma potrà essere di nuovo applicata.
«Noi vorremmo che fosse permanente – ammette la sindaca Hofer -, ma ci va bene anche un passo alla volta. La quotidianità per chi abita o lavora lungo l’Alemagna nel tratto che attraversa Valle è infatti diventata un inferno». Il transito è interdetto ai ‘bisonti’ che arrivando dal Brennero e diretti a Venezia, a Trieste o addirittura nei Balcani preferiscono risparmiare il pedaggio dell’A22 e tagliare per Cortina.
i controlli
Non potrebbero più farlo. Usiamo il condizionale, perché a Cimabanche, oppure a Dobbiaco, non c’è sempre chi li ferma; neppure dall’altra parte, all’uscita autostradale di Pian di Vedoia. Restano, però, tutti gli altri camion, quelli degli approvvigionamenti. «Saremmo salvi almeno fino all’arrivo della Befana» ha postato sul suo profilo facebook Marinella Piaza, protagonista della protesta di Valle.
«Ringrazio il Prefetto di Belluno – interviene la sindaca Hofer – perché ha colto puntualmente la problematica che gli abbiamo sottoposto e ritengo sia stato determinante nell’ottenere questa nuova ordinanza che non sarà la soluzione di tutti i nostri problemi, ma rappresenta un sostanziale contributo». Di “primo passo” parla anche Luca De Carlo, sindaco di Calalzo e parlamentare di Fdi. «Un primo passo, sebbene temporaneo – precisa – per risolvere un problema ormai consolidato e destinato a peggiorare». Quindi, secondo il sindaco, bisognerà che l’Anas arrivi ad un divieto definitivo. E, comunque, che ottenga severi controlli agli ingressi. «Gli amministratori locali ma anche tantissime categorie economiche e professionali, soprattutto i cittadini – conclude De Carlo - chiedono da tempo misure definitive, perché le nostre strade, anche quando saranno riqualificate, non potranno ricevere i bisonti. Adesso, in ogni caso, si identifichino i controlli». È quanto chiede, con riferimento alla Pusteria, il sindaco di Santo Stefano, Alessandra Buzzo, anche nella sua veste di presidente dell’Unione Montana. «La statale 52 Carnica è in condizioni ancora peggiori dell’Alemagna». —
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