«Stop alle aperture nei giorni festivi»

La Filcams Cgil: «Il consumismo sconfigge le regole. Troppe minacce a chi non vuole lavorare»
PD 16/09/03 G.M...PAM IN CENTRO PER SCIOPERO DELLA SPESA (CARRAI)
PD 16/09/03 G.M...PAM IN CENTRO PER SCIOPERO DELLA SPESA (CARRAI)

BELLUNO. «Non c’è festa che resista alla religione del consumismo. La voglia di denaro annulla i valori etici, religiosi e civili, che rappresentano il dna della storia che ci ha forgiato». Parole dure quelle del segretario generale della Filcams regionale Emilio Viafora e del collega bellunese Mauro De Carli, alla vigilia di due festività importanti per l’Italia: il 25 aprile e il primo maggio.

Anche quest’anno un po’ tutti i supermercati resteranno aperti durante queste festività, “obbligando” i dipendenti a lavorare: «Già», prosegue De Carli, «siamo sempre alle solite: le aziende della grande distribuzione non rispettano il contratto nazionale, imponendo ai lavoratori turnazioni obbligatorie, invece di verificare chi di loro sia disposto a lavorare nei giorni festivi. E poi vengono a lamentarsi con noi sindacalisti per i costi eccessivi delle loro attività: è ridicolo, pagano botti di straordinario per tenere aperti alla domenica o al primo maggio e poi si lamentano perché i conti non tornano. Ormai è palesemente dimostrato che le aperture festive non pagano e che si tratta soltanto di una prova di forza tra le aziende del settore».

Ma c’è di più: «Ci sono tante di quelle sentenze che sottolineano come un lavoratore non sia al servizio delle aziende in queste giornate di festa», prosegue De Carli. «E invece c’è chi li obbliga, attraverso ricatti e minacce. Pensate che come sindacati stiamo difendendo una lavoratrice che rischia di essere punita per non aver potuto lavorare nel giorno di Pasquetta: l’azienda l’aveva messa in organico senza neppure chiedere la sua disponibilità. Basta, diciamo no a questa forma di autoritarismo».

Due le soluzioni per De Carli: «Innanzi tutto bisognerà chiudere il contratto con i grandi gruppi distribuzione per fare chiarezza sui diritti e i doveri dei lavoratori. Poi bisognerà puntare a ottenere una legge che riconsegni ai Comuni e alle Regioni la gestione delle aperture durante i festivi. Per questo motivo lancio un appello ai sindaci: fatevi sentire in parlamento, questa legge è necessaria».

Il motto della Filcams è quello adottato da alcuni amministratori di altre regioni: “liberiamo le feste e riempiamo i carrelli di valori; chiudiamo i negozi e riapriamo le famiglie”. «Occorre promuovere un modello di consumo diverso da quello fondato sulle aperture selvagge e le domeniche passate nei centri commerciali, svuotando i centri storici fino a produrne il degrado e sfruttando il lavoro attraverso l’uso dei contratti più disparati ed eternamente precari.

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