Stop alle prestazioni serali: liste d'attesa più lunghe ad Oculistica

L’80% dei medici ha scelto di svolgere la libera professione all’esterno dell’ospedale. Usl costretta a sospendere l’attività.

BELLUNO. Ridimensionamento per le prestazioni aggiuntive serali e festive. Vuoi perché le liste di attesa si sono ridotte, vuoi perché i medici hanno optato per l’extramoenia (lo svolgimento dell’attività libero professionale al di fuori della mura ospedaliere), l’Usl 1 si è vista costretta a rivedere i servizi da proporre in orario serale. È stata così sospesa fino ad aprile l’attività di radioterapia dell’ospedale di Belluno che, prima che se ne andasse il primario, operava i lunedì dalle 20 alle 23 per visite, sistemi di immobilizzazione e Tac di centratura. «Ma i medici rimasti sono disposti, in caso di necessità, a dare copertura in orario extra lavorativo, anche se per fortuna liste di attesa non ce ne sono», dice il direttore sanitario Tiziano Martello.

«Ci sono sempre meno servizi per chi paga le tasse»
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Il caso Oculistica. Il caso più grave riguarda, però, l’Oculistica. «Il servizio aggiuntivo era stato attivato tra maggio e giugno 2014, perché si era creata una lista di attesa di un certo peso», spiega Martello. «Avevamo così attivato 18 prestazioni a settimana per sei ore e tra novembre e dicembre abbiamo quasi azzerato le liste».

A inizio 2015, però, l’80% degli oculisti operanti al San Martino di Belluno hanno deciso di svolgere la libera professione al di fuori dell’ospedale e questo, per legge, impedisce all’azienda di poterli utilizzare per le ore aggiuntive. Vista la situazione, l’Usl si è vista costretta a sospendere, a partire da gennaio, le prestazioni serali.

Il direttore sanitario, però, temendo contestazioni da parte dei pazienti, tiene a ribadire: «Tra tutti i medici che operano nel nostro ospedale, soltanto due hanno dato la disponibilità all’intramoenia; in caso le liste di attesa aumentassero, sono pronti a darci una mano, garantendo attività aggiuntive». Nel frattempo, però, il servizio serale è sospeso: resta quello effettuato nel normale orario di lavoro dei professionisti. Ridotta anche l’attività festiva della Cardiologia, che passa da due a un giorno a settimana (il sabato dalle 14 alle 20).

Anche in Radiologia si cambia. Qualche cambiamento ci sarà anche in Radiologia: «Stiamo riorganizzando i turni per poter ampliare l’attività», dichiara Martello, che pensa di coinvolgere in questa operazone anche l’ospedale di Agordo. «Devo confrontarmi anche con il primario D’Andrea per capire come organizzare l’atttività, che è quello maggior richiesta dai pazienti. Quest’anno, abbiamo intenzione di raggiungere le 1.392 prestazioni di risonanza magnetica con e senza mezzo di contrasto, le 624 Tac senza mezzo di contrasto e le 832 mammografie».

Le attività invariate. Non si toccano le attività di Reumatologia, divise tra Pieve di Cadore (lunedì dalle 20 alle 23) e Belluno (mercoledì dalle 20 alle 22): «Il servizio sta andando abbastanza bene». Idem per Geriatria, dove restano confermate le attività del sabato, dalle 14 alle 17. «Qui le liste di attesa sono praticamente azzerate, ma il territorio è abbastanza difficile e quindi non è facile spostare le persone da una zona all’altra», precisa il direttore sanitario che rilancia: «Questo significa che non fermeremo l’ attività in orario serale, festivo o prefestivo; cercheremo solo di organizzarla in maniera consona alla esigenze degli utenti».

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