Strada chiusa: sale la protesta a Sottoguda

Rocca Pietore. Non piace la decisione della giunta. Promossa una petizione con soluzioni migliori

ROCCA PIETORE. Protesta con raccolta di firme a Sottoguda contro la chiusura di una strada comunale.

C'è maretta nella piccola frazione di Sottoguda, nel comune di Rocca Pietore, dopo che l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea De Bernardin, con un'ordinanza firmata il 13 maggio scorso ha imposto il divieto di transito ai mezzi motorizzati su un tratto di strada comunale che collega il paese con la soprastante sp 641 del Passo Fedaia risalendo a sinistra del torrente Valbona.

Il tratto interdetto, in entrambi i sensi di marcia, è quello tra il civico 88, che è l'ultimo edificio abitato della frazione, fino all'intersezione con la provinciale che sale a Malga Ciapela ed al Passo Fedaia.

La decisione è stata presa dall'amministrazione in quanto la strada non presenterebbe le caratteristiche necessarie a garantire i parametri minimi di sicurezza al traffico veicolare. Un modo quindi per il Comune di tutelarsi in caso di incidente o qualche altro problema che potrebbe accadere ai mezzi che passano su quel tratto di strada lungo qualche centinaio di metri. La stretta e ripida comunale, in realtà viene spesso usata dai cittadini locali come scorciatoia proprio per accedere alla soprastante provinciale dal paese ed evitare così di dover scendere fino alle porte del paese e poi risalire. Oppure con i trattori per recarsi a fare legna.

Ecco allora che è scattata la protesta contro la decisione dell'amministrazione comunale, che si è concretizzata con una raccolta di firme nella quale si chiede la modifica dell'ordinanza. Per questo è stato predisposto addirittura un piccolo modulo sul quale i cittadini, insieme con la loro firma, possono indicare quale soluzione alternativa proporre all'amministrazione per regolamentare il traffico in alternativa alla chiusura totale.

Una "protesta propositiva" insomma, nella quale si chiede al Comune di soprassedere alla decisione ed ascoltare le proposte dei cittadini.

Queste le ipotesi di modifica tra le quali i firmatari possono scegliere: imporre il divieto di transito, eccetto i residenti, dal primo aprile al 15 novembre, un senso unico in uscita solo per i residenti, un senso unico in entrata solo per i residenti. O mantenere l'attuale divieto di transito.

La protesta ha avuto un grande seguito, visto che fino ad ora ha firmato ben il 95 per cento dei cittadini, che hanno optato per la prima soluzione, ovvero il divieto di accesso, esclusi i residenti, dal primo aprile al 15 novembre.

La raccolta di firme proseguirà fino al 10 luglio, quando il tutto sarà consegnato e protocollato in Comune e portato all'attenzione del sindaco Andrea De Bernardin e dell'assessore alla viabilità Danilo Fersuoch.

Lorenzo Soratroi

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