Strade chiuse per le biciclette, penalizzata la storica processione
Corse di bici e manifestazioni religiose: è ancora polemica a Livinallongo. «Quest’anno penalizzata la festa della Trinità ad Andraz», accusa Valerio Nagler, un cittadino che plaude allo stop alla Dolomites Bike Day del sindaco di Canazei Silvano Pamesani: «Ha tenuto in considerazione la sua gente».
Non c’è pace per le manifestazioni ciclistiche che fra poco meno di un mese monopolizzeranno i fine settimana sulle strade dei passi, con strade chiuse al traffico e riservate agli amanti delle due ruote.
Si comincerà sabato 15 giugno con la Dolomites Hero di mountain bike, con partenza ed arrivo in Val Gardena, che prevede il tratto più impegnativo proprio nel territorio di Livinallongo. In questo caso le strade non saranno chiuse, se non per brevi tratti in corrispondenza degli incroci con la viabilità ordinaria.
Domenica 16 sarà la volta del Dolomites Bike Day. La manifestazione dovrà tornare al tracciato originale tra il territorio Fodom e la Val Badia attraverso i passi Campolongo, Falzarego e Valparola, chiusi dalle 9 alle 15, dopo il dietrofront del sindaco di Canazei che non ha concesso il passaggio sul lato fassano del Fedaia e del Pordoi, previsto dagli organizzatori. Una novità che avrebbe trasformato la manifestazione nel più grande bike day d’Europa con 108 chilometri di strade libere dal traffico.
Domenica 16 giugno è però anche la ricorrenza della Santissima Trinità, particolarmente sentita ad Andraz. La processione dovrà però fare i conti con la chiusura della Sr 48.
Sabato 22 giugno toccherà alla Sellaronda Bike Day lasciar scatenare oltre 20 mila ciclisti sui passi intorno al Sella, chiusi dalle 8,30 alle 15,30.
Si arriva poi alla ormai ultratrentennale Maratona dles Dolomites, prevista per domenica 7 luglio. In mezzo altre due gare: la Haute Route e la “Adriatica Ionica Race”.
Tante date che, come già accaduto, cozzeranno anche quest’anno con celebrazioni e tradizioni religiose. Come accusa il cittadino di Livinallongo Valerio Nagler.
«Mi chiedo», scrive, «con quale criterio qualcuno, anche con una certa arroganza, pensa di limitare il traffico senza tener conto di altre manifestazioni che fanno parte della nostra cultura. Due anni fa non potè fare la processione del Corpus Domini e quest’anno ad essere penalizzata sarà la Festa della Trinità ad Andraz. Se questa dovesse diventare una vera e propria mania, durante le feste estive saremo limitati nell’uso delle auto. Per questo mi chiedo perché paghiamo la tassa di circolazione, e le bici no. Non ha senso battersi per tenere aperti i passi, come per esempio il Sella, e poi si chiudono le strade di tutto un comune».
«Non discuto», dice Nagler, «che anche a qualche residente piaccia pedalare e che altri ne abbiano un tornaconto economico. Ma se le chiusure diventano troppe la maggioranza della popolazione non è certo contenta».
«Per questo», continua, «plaudo al sindaco di Canazei Silvano Parmesani che ha avuto il coraggio di prendere quella decisione: forse impopolare per qualcuno, ma che ha tenuto conto di gran parte della sua gente. Speriamo che i prossimi amministratori abbiano altrettanto coraggio».
Nagler poi punta il dito anche contro la maleducazione di certi ciclisti: «Oltre a poca sensibilità da parte degli organizzatori delle gare di bici, c’è anche gente incivile che vi partecipa. La foto racconta cosa succede in quelle giornate. Anarchia totale, sulle strade e nei dintorni. Perfino biciclette appoggiate dentro e sul monumento dei caduti in guerra a Pieve senza rispetto alcuno». —
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