Strade come circuiti, centauri stangati
BELLUNO. Tempi duri per i centauri che hanno scambiato le strade bellunesi in circuiti dove poter scaricare sull’asfalto tutti i cavalli della proprio moto. Da maggio, infatti, è scattato in tutta la provincia il piano specifico di constrasto al fenomeno dell’alta velocità sulle due ruote. Con novità sostanziali rispetto all’attività congiuntamente svolta in passato dalle forze dell’ordine: oltre che tratte storiche come i passi dolomitici, la zona di Longarone e i tornanti del Vajont, infatti, “pieghe” e “sgasate” saranno più difficili anche in Alpago, nella zona del lago di Santa Croce e nello Zoldano.
A esporre la bandiera nera (quella che in tutte le competizioni motoristiche implica la squalifica del pilota) ai polsi più pesanti è stato infatti il vertice congiunto tra prefettura e questura di Belluno, che a maggio ha dato il via libera a un giro di vite nei confronti dei motociclisti più indisciplinati. «I controlli sono un’attività rivolta ovviamente a tutti gli utenti della strada», precisa Francesco Giaquinto, comandante della Polstrada di Belluno, che in carico il coordinamento dell’oeprazione, «ma restiamo nell’ambito di un piano provinciale in atto che è specifico per il contrasto del fenomeno dell’alta velocità e dei motociclisti indisciplinati. Attività partita in realtà già l’anno scorso, ma che ha recentemente visto ampliarsi la mappa dei controlli. Se, infatti, i passi dolomitici, la zona di Longarone e la strada del Vajont erano sin dall’inizio considerate aree sensibili, da un mese i controlli sono stati estesi anche allo Zoldano, in particolare sulla provinciale 251 della Val Cellina e della Val di Zoldo, all’Alpago e a tutta la zona del lago di Santa Croce. Un piano mirato che vede coinvolti, oltre alla polizia stradale, anche carabinieri, Guardia di finanza e le polizie locali: attività congiunta che ci permette di ottimizzare la rpesenza sul territorio e non lasciare così sguarniti i passi dolomitici, dove l’alta velocità delle moto resta un fenomeno attuale. Lo facciamo, mi preme ribadirlo, in un’ottica preventiva e non certamente sanzionatoria, a tutela cioè sia dei motociclisti sia degli altri utenti della strada».
E il problema, secondo il comandante della Polstrada, non sono tanto i motociclisti italiani, quanto piuttosto quelli stranieri. «Tra i centauri italiani il messaggio è passato, la voce che in provincia abbiamo esteso i controlli ha funzionato da deterrente, ma questo non è ancora successo tra ic entauri stranieri. E non è un caso che, analizzando multe e incidenti, la percentuale di motocicliasti stranieri coinvolti è decisamente la più alta».
I controlli della polizia stradale di Belluno, attraverso l’ausilio dei Distaccamenti di Valle di Cadore e Feltre, nell’ultimo settimana ha fermato 218 veicoli, con 230 persone controllate, di cui 167 sottoposte anche ai test per la valutazione dell’assunzione di sostanze alcoliche, mentre sono stati 22 i verbali elevati, con tre patenti ritirate per sforamento dei tassi alcolemici previsti dalla legge. Controllati complessivamente 35 motociclisti, con sette contravvenzioni per infrazione del codice della strada. (ma.ce.)
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