«Strade e metropolitane vuote qui l’atmosfera è surreale»
PARIGI. Da quasi tre anni Paola Palma frequenta la capitale transalpina. Assieme al marito francese si è trasferita da poco nel 15° arrondissement di Parigi, vicino a Montparnasse. Non abita vicino all’area della carneficina, ma la mattina era a due passi da quei luoghi: «Venerdì sera», racconta, «ero uscita a cena nel quartiere dove vivo, quando sono cominciati ad arrivare sms di amici che mi chiedevano come stavo. Arrivata a casa, ho capito perché mi chiedevano ciò».
«Un avvemimento di questo tipo», prosegue Paola Palma, «è scioccante, vuoi per il ricordo della strage di Charlie Hebdo, vuoi perché a qualche isolato da dove abitavo fino a qualche tempo fa, persone uscite per mangiare un boccone, passeggiare o per andare a un concerto sono state trucidate».
Ieri mattina Paola Palma sarebbe dovuta andare all’università dove insegna storia ed estetica del cinema, ma tutte le scuole sono rimaste chiusie «Siamo stati colpiti nella quotidianità. Comunque sia, sono uscita e ho preso la metropolitana: l’atmosfera era surreale, sembrava quasi una domenica. Il sabato è una giornata viva, con la gente che esce per fare compere, c’è movimento. Per strada, invece, c’erano poche persone, la metropolitana era vuota. Un silenzio surreale che mi ha ricordato il dopo Charlie Hebdo».
Ma Parigi resterà una città internazionale: «Parigi non è razzista, le persone sono abituate a convivere pacificamente. Questi avvenimenti sconvolgono tutti, anche i musulmani parigini. Loro non hanno colpe di ciò che è accaduto».(f.r.)
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