Stranieri occupano abusivamente alloggi sgomberati dai vigili
BELLUNO. È dovuta intervenire la polizia locale per sgomberare i locali di proprietà comunale in via Lungardo, locali che erano stati occupati da soggetti irregolari che si erano introdotti nelle soffitte dopo aver sfondato la porta. E per questo l’altra mattina è stata presentata denuncia contro ignoti. Ma all’arrivo delle forze dell’ordine, gli “abusivi” erano già scappati.
L’allarme era stato lanciato nei giorni scorsi da alcuni residenti del condominio usato dal Comune per emergenza abitativa. Dopo il sopralluogo del personale tecnico di palazzo Rosso in cui erano state rinvenute le tracce della presenza di persone nelle soffitte, il sindaco Jacopo Massaro, l’altra sera ha deciso di emettere un’ordinanza di sgombero. Ordinanza che è stata eseguita la mattina successiva: personale comunale insieme con le forze dell’ordine hanno chiuso la soffitta con una grata di ferro.
«Si è trattato di un intervento dovuto visto che non solo c’era un’occupazione abusiva di alloggi comunali, ma anche da parte di persone irregolari per la legge. Inoltre l’occupazione di questi locali all’ultimo piano dell’immobile come stenditoi avrebbe rappresentato un grave pericolo per l’incolumità degli altri inquilini: poteva esserci il rischio di incendio in caso di utilizzo di apparecchi riscaldanti visto il clima», precisa Massaro che poi evidenzia come un insieme di fattori stiano portando l’amministrazione comunale a rivedere l’utilizzo degli alloggi di emergenza abitativa.
In capo a palazzo Rosso sono ben 37 gli appartamenti che vengono assegnati ad altrettante persone che si trovano in difficoltà tali da dover lasciare la casa dove stavano, cercando una sistemazione di emergenza. Sono famiglie i cui componenti hanno perso il lavoro e che, quindi, non hanno i soldi per pagare un affitto normale (affitti che malgrado la crisi sono rimasti ancora molto elevati in talune zone della città), ma possono essere anche soggetti deboli in generale. «Siamo in difficoltà a gestire e controllare tutti questi immobili» aggiunge il sindaco, «visto che il personale comunale e le risorse comunali sono sempre meno a causa dei tagli dello Stato: pertanto diventa necessario rivedere il loro uso».
Per il sindaco è necessaria una riflessione in merito all’edilizia popolare e un monitoraggio sull’efficacia delle misure messe in atto. «Dobbiamo verificare se l’utilizzo di questi alloggi risolve realmente i problemi dei nostri concittadini o se non sia meglio convertire parte di essi per allocare i giovani che oggi sono costretti a rimanere in famiglia fino a 40 anni, perché non hanno i soldi per il canone d’affitto. Inoltre dovremo verificare anche la modalità di utilizzare il patrimonio comunale adeguandolo ai cambiamenti della società: non è detto che le soluzioni di una volta vadano bene oggi», conclude il primo cittadino. Una delle idee è quella di «recuperare risorse per venire incontro ad esigenze dettate dal nuovo assetto sociale, come ad esempio mettere in vendita parte degli alloggi per recuperare risorse per aiutare chi è in disagio a pagare l’affitto o qualche altra bolletta», precisa l’assessore al sociale, Valentina Tomasi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi