Strappa via il valium all’infermiere: a processo per rapina

BELLUNO. Rapina di valium. Un detenuto nel carcere di Baldenich è stato rinviato a giudizio per rapina impropria, per aver strappato la boccetta all’infermiere, che stava passando per le celle con la terapia. Il tunisino J.M. ne voleva di più. Diceva di averne bisogno e non avrebbe esitato a impossessarsi del flaconcino, sottraendolo al sanitario. Questo gli è costato l’imputazione di rapina impropria.

Nell’udienza interlocutoria di ieri mattina, lo psichiatra Cestaro gli ha certificato un vizio parziale di mente, ma il 42enne nordafricano è in grado di partecipare al processo. Risulta attualmente ristretto nella casa circondariale di Santa Maria Capua a Vetere, in provincia di Caserta, e dovrà essere a Belluno il 30 aprile per la prima udienza. È difeso dall’avvocato Xaiz.

Dovrebbe essere a processo anche il brasiliano A.M., che sarebbe chiamato a rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. È difeso da Baldissera e Dolif, ma non si trova e potrebbe anche non sapere di essere sottoposto a un procedimento penale. Bisogna per forza informarlo. Secondo la ricostruzione, due agenti della polizia penitenziaria si stavano occupando di lui per il rischio di gesti autolesivi e autosoppressivi. L’uomo si è chiuso nel bagno della propria cella e dall’interno li ha minacciati che li avrebbe aggrediti e spalmati delle proprie feci.

Gli agenti sono riusciti a entrare e qui hanno sofferto un’aggressione per la quale sono caduti entrambi sul pavimento della cella. Entrambi si sono rialzati e l’hanno immobilizzato, sentendosi prendere a male parole e minacciare. Nella caduta, tutti e due hanno riportato delle lesioni. L’uno all’altezza della tibia sinistra e l’altro ha sofferto una contusione dorsale e una escoriazione nell’area della tibia destra. Per questo, si sono fatti refertare.

Della vicenda si parlerà più avanti, nel frattempo il giudice per le udienze preliminari Scolozzi ha disposto nuove ricerche, a cura della polizia giudiziaria. —

Gigi Sosso

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