Striscioni, sindaci e mamme cinquemila in cammino
FOLLINA. Tre cani aprono il corteo che ha percorso due chilometri di strade interne, fra Cison e Follina. Poi ci sono loro, le mamme di Revine, con tanto di maglietta bianca. E poi le mamme di Refrontolo, di Susegana, di Colle Umberto. E subito si staglia la figura imponente dell’avvocato Gino Sperandio, che sostiene uno striscione “Stop pesticidi”.
Dopo un’ora e mezza di scarpinata, ai piedi delle Prealpi, arriva il popolo della sostenibilità. Ci vogliono 17 minuti perché il corteo arrivi tutto davanti al santuario, dove sono in programmale riflessioni conclusivi. C’è una mamma vestita da ape. Dietro lo striscione dei “Colli puri” di Collalbrigo, l’imprenditore Fabio Padovan inalbera un cartello con “Basta illegalità”.
Legambiente, Lipu, Wwf, le sigle associative sono così numerose che il conto si perde; ben 134. Ecco un tricolore: “non bruciate il nostro futuro” riporta a caratteri cubitali. “Liberi di respirare” sollecitano i cartelli; “stop pesticidi”, “basta veleni”.
Ci sono donne con la mascherina alla bocca; un gruppo di ristoratori si dichiara contro le sostanze chimiche. In molti implorano il biologico. Lo striscione più vistoso è quello “No Pedemontana”. L’Anpi è schierata con la presidente di Vittorio Veneto e quello di Belluno, Sperandio appunto. Dalla Val Belluna sono scesi i comitati che lottano contro le centraline, contro l’elettrodotto, contro il proseguimento dell’Autostrada. I più allarmati sono gli apicoltori. Il sindaco Coan di Revine chiama i colleghi a raccolta: sulle misure da adottare, sui regolamenti che faticano a farsi strada. «Lo Stato e la Regione – protesta Massaro – debbono riconoscere che localmente ci sono situazioni critiche e, quindi, devono metterci nella condizioni di regolamentare, se occorre di vietare».
Vietare i pesticidi, ovviamente, non le produzioni, come il prosecco o altri vini. Ai sindaci – insistono Massaro e Coan – deve essere consentito di incentivare determinate coltivazioni, come quelle bio, e di disincentivare quelle pericolose. Qualche produttore di prosecco ascolta in silenzio; sta tentando l’avventura del bio. «Un amministratore, un sindaco – tuona al microfono Michela Coan – non può sottrarsi. Non è possibile tirarsi in parte, bisogna fare, concertare le misure».
Il consigliere regionale Andrea Zanoni, anche lui presente, si prende buona nota e assicura che incalzerà l’Amministrazione veneta. Francesca, una delle mamme coraggio di Revine, incoraggia e dà appuntamento fra un anno, alla quarta edizione. (fdm)
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