Studente pakistano muore sulla Civetta
VAL DI ZOLDO. Pakistano muore sulla Civetta. Precipita per un’ottantina di metri, lungo la via Normale, dove si trovava con due professori e sei compagni di università. Saleem Mohammed Raza aveva 22 anni e viveva in Inghilterra, a Wilford, un sobborgo di Nottingham, dove era nato nel settembre del 1993. Tutta la comitiva aveva pernottato al rifugio Torrani e ieri mattina stava scendendo lungo lo stesso itinerario, in cui il 24 agosto aveva perso la vita il 31enne trevigiano di Carbonera, Marco Michielon. Alle 8.40 di ieri, a 2.600 metri di quota, splendeva un sole infreddolito e la temperatura era fra i 3 e 4 gradi. Raza era l’ultimo della fila, quando ha perso l’equilibrio ed è precipitato, perdendo la vita.
I suoi compagni d’avventura hanno lanciato l’allarme con un telefonico cellulare e l’elicottero del Suem 118 è decollato dalla piazzola di Pieve di Cadore che non erano ancora le 9. Tecnico di elisoccorso, medico e infermiere sono stati sbarcati lassù e la prima cosa che hanno fatto è stata assicurarsi alla parete. Il medico legale ha visitato il giovane e non ha potuto che constatarne la morte. Il meteo può cambiare, anche molto velocemente in montagna: e infatti la nebbia è salita come una coperta sui soccorritori e sul cadavere di Raza. È stato necessario aspettare che si aprisse un varco tra le nuvole, per riportare a bordo il medico e l’infermiere, mentre il tecnico di elisoccorso è stato recuperato in un secondo momento, all’inizio della ferrata. La salma è stata raccolta, quando la nebbia ha permesso l’operazione, ricomposta e trasportata alla camera mortuaria di Val di Zoldo.
Gli altri escursionisti, che avevano assistito alla caduta del loro amico sono tornati sotto shock al Torrani, da dove lo stesso elicottero ha fatto due viaggi, per riportarli a valle. Il gestore del Torrani spiega: «Sono giovani, ma ben attrezzati e dotati anche di una certa esperienza. Mi hanno detto di essere stati anche in Svizzera e sul monte Bianco, sicché si erano avvicinati con fiducia anche alla nostra Civetta. Posso confermare che, al momento dell’incidente, c’era il sole e non faceva poi tanto freddo. Più tardi è salita la nebbia».
Dal racconto dei compagni del giovane pakistano è stato possibile ricostruire la dinamica: «In quella zona della ferrata, manca il cavo e, da quello che mi hanno detto, Saleem Mohammed Raza stava scendendo troppo velocemente. Si è imbattuto in un tratto di ghiaino e purtroppo è scivolato, facendo un gran volo. Non risulta che ci fosse ghiaccio».
La magistratura è stata informata e ha concesso il nullaosta alla sepoltura. La salma di Raza sarà presto in viaggio per l’Inghilterra.
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