Studenti, niente mezzi la domenica
SANTO STEFANO. Aria di tagli per il trasporto pubblico locale nel Comelico.
Dolomitibus, secondo indiscrezioni, infatti, sarebbe in procinto di eliminare la corsa festiva che da Cima Sappada arriva a Calalzo e poi a Belluno.
Dall’inizio della scuola, quindi, da mercoledì 12 settembre potrebbe esserci questa rivoluzione. Che non piace, però, al sindaco di Santo Stefano, Alessandra Buzzo che si dice pronta, in caso si avveri questa notizia ufficiosa, a dare battaglia.
Secondo quanto trapela, la corsa festiva Cima Sappada-Calalzo-Belluno delle 20.25 non ci sarà più. Da Calalzo, fino alla fine della scuola, partiva un pullman di Dolomitibus per Belluno che ora sarà tagliato per cui gli studenti dovranno prendere il treno da Calalzo fino a Ponte nelle Alpi e da qui, cambiare e prendere un’altra corsa fino a Belluno. Inoltre, sarà tagliata anche la Santo Stefano - Costalta delle 18.23 di sabato e ritorno.
La corsa domenicale era utilizzata dagli studenti del Comelico che scendevano il giorno festivo per raggiungere i convitti di Belluno dove studiano durante la settimana. Era quindi un servizio utile. Solitamente portava a Belluno ogni domenica circa 30-35 ragazzi.
La notizia è arrivata all’orecchio anche della prima cittadina, di Santo Stefano, Alessandra Buzzo. «Abbiamo sentito di questa intenzione che, ad oggi, sarebbe ancora però ufficiosa. L’ufficialità verrà data mercoledì», precisa Buzzo che prosegue: «Non siamo d’accordo con questa decisione, perché, se questo accadrà, si viene a togliere un servizio che funzionava. Qualcuno dirà che i ragazzi potranno prendere il treno da Calalzo per Ponte e da qui per Belluno, ma conosciamo tutti i disservizi che in questi ultimi anni implica prendere un treno. A cominciare dai ritardi, per continuare con addirittura la soppressione delle corse stesse».
Il sindaco, inoltre, si chiede perché la società di trasporto provinciale abbia intenzione di sopprimere «un servizio che funziona e che va a penalizzare una zona marginale. Per me è una decisione negativa. Di ragazzi che prendevano questa linea ce n’erano parecchi che vanno ai convitti dello Sperti o dell’Agosti. Mi sembra assurdo», conclude il sindaco Buzzo, che si prepara a dare battaglia nel caso in cui questa intenzione si trasformi in realtà. «Se questo si concretizzerà sicuramente non lasceremo correre. Non possiamo permettere che un’area già disagiata come la nostra subisca altri tagli che la porteranno ad un ulteriore isolamento.
Paola Dall’Anese
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