Studio Fidal: su 14 piste da atletica, solo una è omologata
Si possono organizzare gare di un certo livello solo ad Agordo, tutte le altre strutture devono essere rinnovate

BELLUNO. L’atletica è la madre di tutti gli sport, sono soliti dire gli amanti di questa disciplina, ma in provincia di Belluno c’è un solo impianto omologato. Quello di Agordo. Unica struttura nella quale si possano disputare gare di carattere anche regionale, e in cui gli atleti possano cimentarsi in tutte le specialità. Gli altri tredici impianti sono incompleti o hanno bisogno di importanti lavori di sistemazione. Il desolante quadro emerge dal pregevole lavoro di indagine condotto dalla commissione impianti della Fidal provinciale, la Federazione italiana atletica leggera che nel Bellunese è presieduta da Giulio Imperatore.
Parte da un presupposto: non si può fare atletica senza le strutture adeguate. Quelle del Bellunese non lo sono, ma le società si ingegnano comunque per far allenare i loro atleti. Fino a quando potranno farlo? È per dare una risposta a questa domanda che la Fidal si è mossa, elaborando l’indagine sull’impiantistica e lanciando una proposta progettuale che viaggia in due direzioni: migliorare le strutture e sviluppare il movimento nelle aree in cui l’atletica non è ancora praticata.
La geografia degli impianti.
In provincia di Belluno ci sono 14 strutture per l’atletica. Quattro si sviluppano lungo una dorsale principale: sono quelli di Longarone, Belluno, Mel e Feltre. Poi ci sono gli impianti di vallata, strategici perché coprono le aree periferiche del Bellunese. Sono a Agordo, Puos d’Alpago, Domegge, Cortina. A Quero c’è un mini impianto, con un “pistino” di 80-100 metri, un’area salti e una pedana lanci. Strutture ci sono anche a Santa Giustina, Lentiai, Sospirolo, Ponte nelle Alpi e Sedico, ma la loro funzionalità è fortemente limitata perché in molti casi sono incompleti. A Forno di Zoldo ci sono i resti di un anello dedicato al pattinaggio attorno al campo da calcio, e l’amministrazione sembra propensa a realizzare un mini impianto.
Le società.
Sono venti quelle affiliate alla Fidal nel Bellunese, gli atleti tesserati sono circa 1800. Numeri piccoli, se confrontati con le realtà più vicine, e anche su questo il comitato provinciale si spenderà nei quattro anni del suo mandato. Basti pensare che in Veneto le società affiliate sono 223, gli atleti 23.234.
Le gare? Solo ad Agordo.
Anche se le tribune sono scoperte, e bisogna sempre sperare nel bel tempo, l’impianto di Agordo è l’unico completo omologato per l’organizzazione di manifestazioni sportive. «Belluno, Feltre e Longarone hanno perso l’omologazione», spiega il presidente della Fidal provinciale Giulio Imperatore. «Abbiamo inoltre quattro impianti incompleti, quello di Domegge pur se recente presenta segni di degrado. In questa provincia non esiste una rete dignitosa di impianti per l’atletica leggera e dunque non si possono organizzare manifestazioni di un certo livello».
Manca inoltre un campo scuola, e Belluno è l’unica provincia veneta a non avere questa struttura, interamente dedicata all’atletica. Bisogna convivere con il calcio, il più delle volte, il che significa non poter sviluppare tutte le discipline di lancio per non rovinare il manto erboso.
La proposta della Fidal.
La Federazione ha incontrato le società e alcuni amministratori comunali. L’obiettivo è sviluppare il movimento, attraverso un rifacimento delle strutture. «Si deve partire dal recupero degli impianti esistenti», aggiunge Imperatore. «E puntare a realizzare strutture, come i mini impianti, nelle aree scoperte, come l’alto Agordino». I mini impianti sono strutture poco costose (si parte dagli 80 mila euro) e che possono essere collocati anche dove lo spazio è ristretto. «Potrebbero essere fatti a Lamon, Zoldo, a Vodo, Auronzo e in Comelico, per sviluppare il movimento», continua il presidente. «L’importante è non lasciare gli impianti incompleti».
È il caso di Santa Giustina, dove il tartan copre solo quattro corsie, e neanche su tutto l’anello. «Cosa dovrebbe fare un atleta con le scarpe chiodate giunto alla fine della pista?», si chiede Imperatore. Vanno inoltre sistemati gli impianti di Belluno, Longarone, Feltre e Mel, dove si concentra la gran parte dell’attività.
E i soldi?
C’è il bando Sport&periferie, cui hanno partecipato tre Comuni. La Fidal regionale offre inoltre linee di credito agevolate, con mutui a tasso zero per interventi dai 150 ai 500 mila euro. «Ma bisogna avere pronti i progetti», sollecita Imperatore.
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