Studio in classe e lavoro il liceo artistico ci crede

L’ex scuola d’arte di Cortina sarà protagonista di un convegno nazionale mentre cresce la collaborazione con artigiani e architetti del territorio

CORTINA. Il liceo artistico di Cortina, l’Associazione nazionale per la valorizzazione delle scuole d’arti e l’associazione culturale Cortina Style stanno muovendo i primi passi per l’organizzazione a Cortina di un convegno dal tema: “Il patrimonio e l’alternanza scuola-lavoro nei licei artistici”, che potrebbe aver luogo a dicembre.

Un convegno che avrà valenza nazionale, e che dovrà coinvolgere tutte le istituzioni, per la valorizzazione di quelle che erano scuole d’arte, oggi trasformate in licei artistici.

Ieri l’iniziativa è stata presentata al liceo artistico con un incontro tra Carlo Carli e Vittorio Martini (Associazione nazionale per la valorizzazione delle scuole d’arti), Giuliana Corbatto e Livio Barbato (docenti del liceo artistico), Ambra Piccin e Luca Menardi Ruggeri (Cortina Style).

«La nostra associazione è nata in seguito alla riforma Gelmini, è apolitica e apartitica, e ha come scopo il recupero, la promozione e la valorizzazione del grande patrimonio storico, culturale, educativo e artistico che si è sviluppato da oltre un secolo di attività negli istituti d’arte, ora diventati licei artistici. Non vogliamo che il grande patrimonio prodotto dalle scuole d’arti si disperda, ma venga messo a disposizione anche nelle scuole attuali, per arricchire l’attività formativa delle nuove generazioni» spiegano Carli e Martini.

«Finora abbiamo operato solo nelle città, ma a Cortina, così come a Pozza di Fassa, esiste questa scuola che rappresenta una realtà importante per il rapporto con il territorio e il mondo del lavoro. Abbiamo contattato la professoressa Fontana, responsabile del liceo artistico di Cortina, e abbiamo riscontrato subito una grande interesse e la massima collaborazione».

Si parte poi dalla Carta di Ravenna, sottoscritta il 28 ottobre dello scorso anno, che rappresenta il “documento di tutela del patrimonio artistico culturale delle scuole d’arte d’Italia”, per arrivare a potenziare il progetto di alternanza scuola-lavoro, previsto dalla legge 107 (“La buona scuola”), che prevede 200 ore di lavoro dalla classe terza alla classe quinta dei licei.

«Il progetto di alternanza scuola-lavoro, imposto dalla legge, per noi è positivo, in quanto ci permette di recuperare ore di laboratorio che ci erano state tolte con la riforma Gelmini», spiega Giuliana Corbatto, docente di progettazione e design. «Abbiamo ora la possibilità di riutilizzare la nostra attrezzatura per la stampa serigrafica che avevamo messo nel soffitto in seguito alla riforma. Alcuni artigiani di Cortina hanno fatto richiesta alla dirigente scolastica di riutilizzare l’attrezzatura serigrafica per la lavorazione del legno, da inserire appunto nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro».

Ambra Piccin e Luca Menardi Ruggeri hanno poi illustrato alcuni progetti portati avanti nei loro studi di architettura da alcuni studenti del liceo artistico, in collaborazione con artigiani locali. «Abbiamo ospitato cinque studenti nel nostro studio, dando loro un tema preciso su cui lavorare. Un esempio: la creazione di stampi per biscotti e packaging, che prevedeva l’ideazione e la progettazione di alcuni stampi e del packaging più accattivante per promuovere il prodotto. Per noi, che ora siamo architetti professionisti, è stato importante aver frequentato l’istituto d’arte, perché è qui che abbiamo acquisito le prime tecniche di disegno, di conoscenza del legno e del tessuto, che ci sono poi servite nelle nostre attività».

Marina Menardi

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi